Merendine vietate ai ragazzi francesi
Brutti tempi per i ghiottoni, in tutta l'Europa. Da altre parti c'e' chi muore di fame, ma noi mangiamo troppo. Siamo obesi, quindi piu' inclini alle malattie: bisogna mettersi a dieta. In Francia, l'"Agenzia per la sicurezza alimentare" ha diffuso un rapporto secondo il quale la merendina che i ragazzi mangiano durante la ricreazione non solo e' inutile, ma puo' essere dannosa.
Sotto accusa, ovviamente, i prodotti dolci e molto calorici. Meglio la ricreazione a stomaco vuoto, sostengono questi specialisti. E' subito divampata la polemica: conviene spezzare il digiuno con uno spuntino, altrimenti dopo mangiano di piu', ribattono altri esperti alimentari. Il ministro ha chiesto tempo per decidere. Nel frattempo i genitori verranno scoraggiati dal fornire cibi. Unica eccezione, nelle zone di campagna dove i ragazzi camminano di piu' per andare a scuola.
E se tutti camminassimo di piu'? Una volta, quando qualcuno dimenticava qualcosa e faceva chilometri per andare a riprenderlo, si diceva: chi non ha testa, mette le gambe. Adesso si dovrebbe dire il contrario: le gambe le mette proprio chi ha testa.
Stop ai ceffoni in Inghilterra
Buone notizie dall'Inghilterra. Lì, una volta, vigeva l'educazione vittoriana, detta cosi'perche' coincise con gli anni autoritari in cui sali'al trono (dal 1837 al 1901) la regina Vittoria. A quei tempi gli alunni erano puniti con bacchettate e frustate.
Winston Churchill, il primo ministro che lotto' contro il nazismo e nel 1953 fu anche premio Nobel per la letteratura, ha scritto: "Le frustate con i rami di betulla erano una caratteristica della mia scuola. Ho vissuto nell'ansia per due anni…". Sono gli stessi castighi denunciati da Dickens in David Copperfield. Le punizioni corporali in Inghilterra sono state abolite soltanto nel 1987. Ma i ceffoni potevano ancora volare, protetti da una legge del 1933 che prevedeva "punizioni ragionevoli". Ora, cancellato questo concetto ambiguo, nessuno - ne' genitore, ne' insegnante - potra' alzare le mani sui ragazzi. Era ora.
La poetica montagna dell'undicenne Badr
Voglio dire bravo a Badr Oubah. E' un ragazzo undicenne, arrivato dal Marocco tre anni fa con i genitori e un fratello. Abitano a Tirano, vecchio borgo della Valtellina, provincia di Sondrio: due stanze riscaldate da una stufa a legna, il bagno sul ballatoio. Il padre, Alì, lavora in un albergo a Bormio e torna a casa solo quando ha due giorni liberi. La madre, Malika, 36 anni, dice: "La gente e' buona e ci aiuta, ma la solitudine e' tanta". Ha nostalgia per i genitori e i fratelli rimasti a Rabat.
A Badr, invece, le montagne piacciono. Vuole diventare architetto e costruirsi una casa in Italia. Dice: "Voglio anche provare a sciare". Badr impara in fretta. In tre mesi ha imparato l'italiano e adesso e' diventato cosi'bravo da meritarsi la medaglia di un concorso di poesia organizzato dal "Cai" (Club alpino italiano).
Sul quaderno dei compiti ha scritto una pagina per ringraziare i compagni di scuola: "Questo premio l'ho vinto anche perche' mi avete aiutato. All'inizio non capivo niente, voi mi siete stati vicini e avete avuto pazienza. Credo che questa medaglia appartenga a tutti: e' fatta di 43 pezzettini, uno per ognuno di noi". Ed ecco la poesia "Dedicata alla montagna": Verde come la speranza in un vita nuova./ Tortuosa come sentieri pietrosi/ coperta di alberi eterni/ rocciosa e curva come un vecchio stanco./ Casa di animali selvaggi di fiori colorati di lievi farfalle di sogni dorati./ Nuova casa per me che vengo da lontano:/ io ti tendo una mano. C'e' un posto anche per me nelle crepe rupestri delle tue verdi vesti?"
CARLO CONTI RISPONDE
E si accende la lampadina
Ieri il mio insegnante mi ha detto che qualche volta sembra quasi che io abbia un "sesto senso". Ho risposto con un sorriso e mi e' mancato il coraggio di domandargli che cos'e'? Lo chiedo a te e grazie.
Renato Ferrando, Cuneo
Caro Renato, non bisogna mai temere di fare domande. In ogni caso, il sesto senso e' quella folgorazione improvvisa che ti fa ricordare una cosa o risolvere un problema. Lo chiamano anche intuito, illuminazione e viene rappresentato dall'accendersi improvviso di una lampadina, magari con accanto la parola "eureka!", che in greco significa "ho trovato".
Per molti versi questa "luce" resta misteriosa. Pare abbia sede nell'emisfero destro del cervello, la parte che sovrintende la creativita'. E' certo che non e' frutto di riflessione o di ragionamento. Secondo alcuni studiosi la nostra mente sa molte piu' cose di quelle di cui ci rendiamo conto. E all'improvviso, ogni tanto, le tira fuori. Pero', attento, questi "flash" possono anche farti sbagliare. Ciao.
L'autografo di Popov
Ammiro il nuotatore Alexander Popov. Vorrei avere notizie su di lui e se riesci a farmi avere il suo autografo. Grazie.
Alessandra Orsino, Pisa
Cara Alessandra,
prendo spunto dalla tua lettera per dire ai tanti che mi scrivono che non posso purtroppo esaudire i loro desideri, comprese le richieste di autografi. Per quanto riguarda pero' il tuo idolo, non ti lascio a bocca asciutta e ti fornisco qualche breve notizia. Popov e' nato il 16 novembre 1971 a Sverdlovsk, Russia. E' alto 1,97 e pesa 89 kg. Le sue gare: 50 m stile libero, 100 m stile libero, 4 x 100 m stile libero e misti.
Nel '92, ai Giochi olimpici di Barcellona, s'impone in ogni disciplina disponibile per un velocista della vasca, rivelandosi come autentico fuoriclasse. Alcuni anni dopo, viene accoltellato a Mosca e scampa alla morte per miracolo. Ritornato a nuotare, sembra aver perso smalto, ma proprio quest'anno si e' ripreso l'oro nei 100 stile libero.