Il nome non basta
Leggo i risultati di una ricerca che mi rasserena. Un gruppo di esperti, da dieci anni, tiene sotto osservazione un centinaio di rampolli illustri: professionisti e artisti, scrittori, medici, avvocati, notai, farmacisti, giornalisti, star della televisione e della politica. Tutti figli di papa', o di mamma'. Tutti con nomi eccellenti che aprono le porte. Tutti eterni raccomandati.
Il risultato e' il seguente: i ragazzi che hanno un cognome famoso sono inizialmente facilitati, ma presto si trovano ad affrontare ostacoli insormontabili. Per uno che ce la fa, come Dj Francesco (nella foto), figlio di Roby Facchinetti dei Pooh, dieci restano indietro. Nel 35% si realizzano in altre professioni, nel 55% si accontentano di lavori modesti e stili di vita diametralmente opposti a quelli della famiglia di origine. Insomma, il nome non basta. E meno male.
Mai compiti con la biro
Le ultime statistiche sui ragazzi e la rete mi forniscono queste cifre che trascrivo. Sono circa 30 milioni i ragazzi che in tutto il mondo navigano su Internet, quasi due milioni in Italia, compresi tra scuole elementari e medie del nostro Paese. Il 34% di loro adoperano il computer per giochi elettronici e soltanto il 6% per fare i compiti. Ed e' questo il dato che mi sorprende. Il sospetto - e anche un po' di piu' del sospetto- e' che ci si affidi alla vecchia biro non per mancanza di iniziativa dei ragazzi, ma perche' una parte della scuola non e' ancora attrezzata per servirsi del pc.
Bocca lavata con il sapone
Un'insegnante di Rochester, nello Stato di New York, e' stata sospesa per aver lavato con il sapone la bocca di un allievo che si era lasciato scappare una oscenita'. La signora ha spiegato di essere rimasta scandalizzata quando un suo alunno di 10 anni ha gridato una frase volgare a un compagno di scuola. "Non volevo che il ragazzo fosse di nuovo sospeso, cosi' ho fatto ricorso al metodo all'antica", si e' giustificata.
La notizia puo' far sorridere, ma mi sembra tipica dei nostri giorni, sempre piu' sboccati e indifferenti alla sensibilita' di chi ci sta accanto. Segna anche, mi pare, il fallimento di una insegnante che non e' riuscita a far comprendere al suo allievo (senza usare il sapone) quanto e' umiliante limitare il proprio vocabolario alle solite frasi che una volta facevano arrossire chi le ascoltava e oggi dovrebbero far vergognare soltanto chi le pronuncia.
Gomme da non masticare
Ragazzi, attenti al chewing-gum: puo' nuocere alla salute. Lo scrivono alcuni medici americani sul settimanale Pediatry. Non solo, com'e' noto, lo zucchero delle gomme da masticare favorisce la carie, ma alcuni dolcificanti artificiali spesso usati nelle gomme senza zucchero possono avere un effetto lassativo indesiderato. Inoltre, i ragazzi che hanno i denti otturati rischiano che il chewing-gum favorisca il distacco dell'otturazione.
E non basta: l'abuso delle gomme da masticare va evitato perche' la sollecitazione indotta dalla masticazione prolungata puo' creare microtraumi che si ripercuotono nell'articolazione mandibolare. Un invito alla moderazione da accogliere con attenzione.
CARLO CONTI RISPONDE
Perche' sono rari i record mondiali
Caro Carlo,
i giochi olimpici si sono chiusi da un pezzo, ma una domanda continua a girarmi in testa: perche' sono cosi' infrequenti i record mondiali durante le Olimpiadi? Hai una spiegazione da darmi? Grazie e tanti auguri.
Lucio Sorgivi, Firenze
Caro Lucio,
invece che una spiegazione, posso offrirti due ipotesi. Una mia ed e' semplice: migliora oggi e migliora domani, il margine del perfettibile si fa sempre piu' esiguo. La seconda ipotesi, piu' maliziosa, me la suggerisce un amico giornalista esperto di atletica, che ha seguito anche i Giochi di Atene: i primati sono sempre piu' rari per la maggior severita' e frequenza dei controlli antidoping. Grazie per gli auguri e ciao.