Lo zainetto con elettroshockUna scuola nei pressi di Boston, il Judge Rotenberg Educational Center, usa scariche elettriche per “educare” i ragazzi difficili. Come accadeva in alcuni riformatori dell’Ottocento. Si chiama “terapia avversativa” e si basa su convulsioni indotte nel paziente dal passaggio di corrente attraverso il cervello. Viene applicata su ragazzi violenti contro la propria persona e con gli altri. Basta la pressione di un telecomando, collegato a elettrodi contenuti in uno zainetto.
Lo Stato di New York ha proposto l’abolizione del sistema, ma soltanto dal 2009. Nel frattempo si continuerà a “curare” i ragazzi ribelli con l’elettroshock. Un danno per i ragazzi, una sconfitta per genitori, scuola, terapeuti, istituzioni.
Torna la guerra degli aquiloniI colori degli aquiloni in Afghanistan contrastano con la polvere e la miseria. Proibiti dal regime dei talebani, sono tornati il principale divertimento dei ragazzi. Ma più che un gioco è una battaglia. Un aquilone che svolazza solitario in cielo è una sfida lanciata ai vicini. Scopo della battaglia è tranciare il filo dell’aquilone altrui con il proprio, facendolo precipitare al suolo.
Il filo degli aquiloni è ricoperto da uno strato di colla e vetro sminuzzato, che si trasforma in una vera e propria lama. Si combatte a coppie: uno tira il filo, l’altro regola il rocchetto. I bambini troppo poveri per avere un aquilone si precipitano a raccogliere quelli che cadono. Sono loro i “cacciatori di aquiloni”.
Ragazzi immuni dal consumismoMa chi ha detto che i ragazzi oggi sono tutti vittime del consumismo sfrenato? A fare giustizia di questo luogo comune ci pensa l’ultima indagine nazionale della Gioc (Gioventù operaia cristiana), titolata “Giovani, stili di vita e consumi”.
Da un campione di oltre 3 mila giovani, compresi tra i 15 e i 25 anni, appare che la nuova generazione è piuttosto parsimoniosa. Non mancano, ovviamente, gli ”edonisti”, coloro cioè che sono molto esposti al consumo e acquistano seguendo la moda. Ma emergono i “sobri” (49,5%) e i “selettivi” (37,1%) che si ispirano a criteri di razionalità e risparmio, badando all’effettiva necessità. Sono in prevalenza maschi, con titolo di studio medio-alto e soprattutto lavoratori. Che cosa comprano? Le spese più frequenti riguardano la gestione del telefonino, l’abbigliamento, la benzina e i libri. Insomma, la gioventù griffata è una minoranza.
CARLO CONTI RISPONDE
Amara radiografia della nostra scuolaSono un’insegnante di scuola media e vorrei riproporle i risultati disastrosi dell’ultima indagine “Pisa” che valuta le conoscenze degli studenti quindicenni nei 30 Paesi dell’Ocse, con l’aggiunta di altri 27 nazioni partner. Per quanto riguarda le Scienze, l’Italia è crollata dal 27° al 36° posto, in Matematica siamo al fondo della classifica e abbiamo peggiorato anche il livello della lettura.Ma più che questi risultati, mi turbano il silenzio e l’indifferenza che li circondano. Come se la preparazione dei nostri ragazzi fosse cosa di poco conto. La scuola buona è fatta da studenti motivati e da insegnanti bravi. La motivazione è resa difficile da una generale aria di disimpegno e sui professori s’investe poco o nulla da tanto tempo.Lei che vive in mezzo ai quiz, si sarà certamente accorto che stiamo allevando una generazione di ignoranti. Ogni tanto, magari con il sorriso sulle labbra come sa fare lei, ricordi ai telespettatori che conoscere è essenziale: perché chi non sa, nella vita è destinato a perdere. Grazie.Maria Luisa Menicucci, MilanoCara professoressa,
ho letto le valutazioni “Pisa” (Program for International Student Assessment) e anche ammesso che i criteri adottati ci abbiano danneggiato per questioni di metodo didattico, il risultato è catastrofico. Rispetto all’inchiesta precedente (2003) siamo scesi di 9 posizioni, preceduti da Estonia, Slovacchia, Macao, Taipei, eccetera.
Ha commentato un ricercatore: i ragazzi italiani non sanno più ragionare. Una sentenza terribile, eppure nessuno ha reagito. Lei ha ragione: la scuola è dimenticata. E i danni sono sotto gli occhi di tutti. In attesa di provvedimenti seri ed efficaci, non resta che confidare nell’impegno e nella passione di insegnanti come lei, cara signora Maria Luisa. Grazie e auguri.