E adesso a letto con il dinosauro
Dopo la notte da trascorrere tra squali e delfini nell’Acquarium di Genova, il Museo geologico di Bologna ha organizzato un’altra nottata nel sacco a pelo accanto al dinosauro: per scoprire la scienza. L’iniziativa, dedicata ai ragazzi dai 9 ai 12 anni, si chiama "A nanna con Dino". E Dino è uno scheletro di dinosauro
lungo 26 metri che occupa un intero salone del museo Giovanni Capellini di via Zamboni, nel cuore universitario.
Qui si svolgerà una tombola "tirannosaurica" e una caccia al tesoro preistorica, alla ricerca di peli di mammut, denti di squalo e vampiri. Poi tutti a nanna nel Giurassico. "Il problema - spiega una professoressa - sarà riuscire a portarli via la mattina seguente, dopo la dino-colazione".
Antica arte delle biglie
Ecco una notizia che mi riconcilia con il mondo di oggi anche troppo tecnologico e mi riporta ai giorni sereni dell’infanzia. A Tinsley Green (Inghilterra) si è svolto il
campionato mondiale di biglie. Centinaia di giocatori, provenienti da mezza Europa, si sono contesi il titolo per tre giorni. È una sfida che si rinnova dal 1932. I ragazzi erano una minoranza e il migliore di loro si è rivelato Zachary McCarthy, 11 anni, una vera promessa di questa antica e nobile disciplina nata sulle strade e nei cortili.

Per noi era soltanto il "gioco delle biglie". Gli inglesi, invece, lo chiamano ringer: al centro, su una linea incrociata, chiusa da un cerchio disegnato sul terreno, si collocano 13 biglie bersaglio, dette ducks. Ogni giocatore, sparando la sua (si chiama tolley) con il pollice, deve centrare una di quelle sul campo e farla uscire dal cerchio. Se ci riesce, se la intasca. Chi cattura più biglie vince.
Illegale leggere gli sms dei figli
Un signore di Treviso, grazie a un software venduto liberamente su Internet, ha truccato i telefonini dei suoi due figli minorenni. Con il risultato di fin

ire nei guai con la giustizia che ora lo accusa di
intercettazioni abusive. Il padre, che poteva leggere gli sms dei figli e ascoltare le loro conversazioni, si è giustificato: "Temevo che si drogassero".
Il caso ha fatto "scoprire" quello che già si sapeva: cresce il numero dei cellulari messi sotto controllo dai familiari. E adesso c’è chi si domanda se in una società insidiosa e incarognita come la nostra, sia da condannare un padre che cerca di proteggere i propri figli.
A me sembra che il quesito sia mal posto. Un genitore farebbe qualsiasi cosa per difendere i figli, giustamente. Ma infrangere la legge è un esempio che poi si ritorce sempre. I figli si conquistano con la fiducia e la confidenza. Non vanno spiati, semmai controllati se si teme che corrano pericoli. Ma sempre con metodi legali.
CARLO CONTI RISPONDE
Hai i grilli per la testa?
Caro Carlo, toglimi una curiosità: perché di uno che rivela idee bizzarre si dice che "ha i grilli per la testa"? Grazie.
Luca Giani, Firenze
Caro Luca, il grillo è protagonista di molti proverbi e modi di dire: "saltare come un grillo" (essere vispo), "magro come un grillo"(essere mingherlino), "mangiare come un grillo" (pochissimo). Alludendo al noto personaggio di Collodi, si dice anche "grillo parlante" per indicare chi prende pose di moralista noioso.
Più difficile risalire all’origine dell’espressione "avere i grilli per la testa", che significa avere pensieri stravaganti o anche fantasie capricciose e irrealizzabili. Forse perché se si ha in testa una schiera di insetti che friniscono e saltellano è impossibile ragionare in maniera logica. Le ambizioni eccessive sono paragonate ai salti altissimi che i grilli sono capaci di spiccare.