Tutti stregati dalla "classica"
Chi l’avrebbe mai detto, ai ragazzi
piace la musica classica. Che sia il piacere di recarsi ad un concerto, o di ascoltare il cd di un grande maestro fa poca differenza. Fioriscono le manifestazioni musicali, i corsi e gli spettacoli, si

vendono persino più strumenti. E più aumentano gli appassionati, più diminuisce la loro età.
Maurizio Pollini e Claudio Abbado sono le nuove star e ora gareggiano con i divi del rock. Per la prima volta un’opera lirica completa come il Flauto Magico di Mozart, diretta proprio da Abbado, è entrata nella "Top 100". Pollini, con i Notturni di Chopin ha vinto il Grammy d’oro. L’ultimo album del giovane pianista Giovanni Allevi (nella foto) da mesi è ai piani alti della hit parade.
È un fenomeno mondiale, un revival inaspettato che fa dire al New York Times: "È questa l’età dell’oro della musica classica". Forse la grande musica sta diventando più abbordabile, ma mi sembra presto per decretarne il trionfo popolare. Certo, sino a poco tempo fa sarebbe sembrato impossibile vendere in edicola Beethoven e Puccini. La speranza è che non sia soltanto una moda passeggera.
La scuola multietnica
Gli studenti stranieri iscritti nelle scuole italiane hanno superato il mezzo milione, sono quasi il 6% degli allievi, dieci volte in più rispetto al 1998. In alcune scuole si parlano almeno 10 lingue, si vive in un miscuglio di abitudini e religioni. Come si trovano i ragazzi italiani? Rispondono le maestre della "Dante Alighieri" di Milano, la scuola più multietnica d’Italia, 110 iscritti, 70% figli di immigrati: "Loro non si preoccupano della diversità. Sono curiosi, vogliono conoscere i Paesi da dove arrivano i compagni, scoprire il loro modo di vivere, la loro cultura, i loro divertimenti. Questo è tutto quello che conta".

E gli studenti stranieri che cosa dicono della nostra scuola? Una giornalista del quotidiano La Stampa l’ha chiesto ad alcuni allievi dell’istituto professionale Biraghi di Torino. Sergej, moldavo in Italia da 4 anni, ha risposto: "In Moldavia non puoi certo fare quello che vuoi,
c’è severità. Qua si gioca col telefonino durante le lezioni, là se lo porti in classe vieni punito severamente. Qui i muri sono sporchi, là i ragazzi tengono la scuola in ordine e a fine anno tocca a loro imbiancare le pareti".
Ciprian, un romeno, ha aggiunto: "Da noi c’è più rispetto per i professori, per esempio ci si alza in piedi quando entrano in classe". Il marocchino Issam ha concluso: "Da noi si usa un linguaggio molto più pulito e se l’insegnante ci dà un brutto voto, i nostri genitori non vanno a protestare ma ci puniscono". Questi ragazzi hanno bisogno di noi, ma ho l’impressione che possano anche aiutare i nostri a crescere.
Mio caro Sms
Non esagerate con gli Sms: sono molto più cari di quanto pensiate. In Italia ogni messaggino inviato da un cellulare con carta prepagata costa in media 13 centesimi, quasi 5 volte di più di quanto costi in Danimarca e quasi il doppio della media europea.
Lo rileva l’Arcep (Autorità francese per le Telecomunicazioni), che ha confrontato le tariffe telefoniche di 16 Paesi europei. Raffrontando le varie offerte e la casistica dei contratti di telefonia mobile, sono emerse le cifre sopra indicate.
Un vero affarone per le compagnie telefoniche che dal traffico di Sms nel 2007 hanno ricavato 2,49 miliardi di euro.
CARLO CONTI RISPONDE
Troppo generosi i quiz televisi?
Gentile Signor Conti,
oltre ad apprezzare la pagina da Lei curata sul nostro giornale, commentiamo spesso, con la nostra insegnante di Lettere, alcune sue trasmissioni televisive. A noi piacciono i quiz: pensiamo che siano divertenti e possano anche far crescere la nostra cultura. Recentemente, però, sul quotidiano della nostra città, Il giornale di Brescia, abbiamo letto una lettera che ci ha fatto riflettere.
In sintesi, una lettrice osservava che i premi pagati sono eccessivi, quasi "un insulto per chi, nemmeno dopo una vita di rinunce, riesce a risparmiare tanto" e invitava a "ridimensionare ragionevolmente queste cifre". Certo, anche noi riteniamo che il denaro "migliore" sia quello sudato con il lavoro; ma non ci pare disdicevole quello vinto in un gioco onesto. Ci farebbe piacere una sua risposta. Grazie, anche per la ventata di serenità e di pulizia che porta sui nostri video.
I ragazzi della III A
Scuola Media "Istituto S.Maria degli Angeli
Via Bassiche, 36 - Brescia
Cari ragazzi,
mi ero ripromesso di non scrivere mai di televisione su questa pagina: per evitare "conflitti di interesse" ed essere credibile, sempre. Il tono garbato della vostra lettera e il vasto interesse della domanda mi impongono un’eccezione.
La risposta è la seguente: sostengo anch’io, esattamente come voi, che i quattrini sudati sono quelli che danno maggior soddisfazione. Durano anche di più perché, essendo costati fatica, si spendono con più parsimonia. Sono d’accordo, inoltre, che talvolta si esagera con i premi: purtroppo i cervelloni dell’audience danno per scontato che più la "borsa" è grossa, più alto è l’indice di gradimento.
Devo però aggiungere che da qualche tempo prevale la tendenza a ribassare le vincite: i quiz divertono, insegnano e distribuiscono quattrini sempre più difficili da agguantare. Grazie per i vostri generosi apprezzamenti e un abbraccio affettuoso a tutti voi e alla vostra professoressa.
©Mondo Erre - Carlo Conti