In prigione a 12 anni?
A quale età un ragazzo diventa penalmente responsabile dei suoi atti? La domanda è antica, ma torna attuale oggi che la Francia ha deciso di abbassare
a 12 anni i limiti di punibilità che per noi (come per Germania, Cina e Russia) è di

14. In Inghilterra si può finire in carcere
a 10 anni, in Iraq a 9, in Scozia a 8 e i negli Stati Uniti, in Irlanda e in Pakistan addirittura a 7.
In Italia la norma che riguarda i minori risale al 1938 e certo da allora l’adolescenza è molto cambiata. Una volta i ragazzi erano subito adulti, spesso a 12 anni lavoravano già e circolavano meno alcol e droghe. Oggi avranno anche il telefonino e l’iPod, ma spesso sono più infantili e più fragili. Dubito che abbassare l’età punibile possa funzionare come deterrente. Forse, semmai, sarebbe efficace aumentare le pene a chi usa i ragazzi per commettere reati.
La scuola vive grazie ai nonni
Ad Acquaformosa - 1.234 abitanti in provincia di Cosenza, dove si parla ancora l’antico albanese dei progenitori fuggiti sei secoli fa dalla loro patria - il prossimo anno a frequen

tare le elementari ci saranno anche
78 scolari dagli ottant’anni in su. Hanno già fatto le prove generali: lo scuolabus comunale li ha prelevati a casa, sono arrivati in classe con nipoti e pronipoti, un po’ a fatica si sono infilati nei banchi. Sanno che la sopravvivenza dell’istituto scolastico (38 alunni) dipende dai numeri.
Il decreto del ministro dell’Istruzione Gelmini prevede che le scuole con meno di 50 studenti vengano soppresse e accorpate con altre del circondario. Mancano i fondi, bisogna risparmiare. Il Comune di Acquaformosa ha appena speso 250 mila euro per mettere a norma l’istituto e adesso intende salvarlo. E l’idea di "usare" gli anziani per difendere il diritto dei ragazzi potrebbe dilagare: sono 6 milioni in Italia i cittadini senza licenza elementare.
Spionaggio in famiglia
La pubblicità delle agenzie di investigazione è persuasiva: "I tuoi figli tornano tardi? Hai dubbi sulle persone che frequentano? Temi che si possano drogare? Non aspettare che sia troppo tardi, chiama subito". Quello del
controllo dei
ragazzi è un mercato che cresce. Allo stesso, vertiginoso ritmo con cui crescono le ansie dei genitori.
Ed ecco nuovi e più intrusivi sistemi di controllo: ragazzi pedinati dai detective, spiati dalle telecamere, monitorati dai Gps. Che fine ha fatto la privacy dei teenager? Ne parlo con un amico, docente di sociologia. Dice: "Più che l’aumento dei motivi di rischio, il problema è la perdita di autorevolezza da parte dei genitori: l’affetto non risolve tutti i conflitti, in famiglia bisogna dare regole e ruoli chiari".
Carlo Conti risponde
Le canzoni "tormentoni"
Caro Carlo, voglio ringraziarti per "I migliori anni", un programma che è piaciuto a tutta la mia famiglia, in particolare alla nonna che ricordava a memoria le canzoni più stagionate. A questo proposito, sapresti dirmi perché ogni tanto siamo ossessionati da un motivetto che si appiccica alla mente e non va più via? Grazie e auguri per il tuo lavoro.
Donato R., (Torino)
Caro Donato, molti psicologi si sono interessati al fenomeno del ritornello che ci ossessiona, concludendo che l’area del cervello coinvolta è quella che riguarda le informazioni verbali, in cui si innesta la canzone come se il cervello cercasse di completarne le parole o la melodia.
Gli inglesi lo chiamano earworn (verme dell’orecchio) e non credo abbia una spiegazione scientifica. Come liberarsene? Cantando ad alta voce sino a stancarsi. Però attento: potrebbero stancarsi prima di te le persone che ti sono accanto. Grazie per le tue cortesi parole e auguri anche a te.
©Mondo Erre - Carlo Conti