Il telefonino sembra nato ieri e invece ha superato i 30 anni. Ma anche altre invenzioni che ci circondano hanno la loro riverita eta'. Perche' la tecnologia appassisce cosi' in fretta?
Era un giorno d'aprile del 1973, negli Stati Uniti. Martin Cooper, gioviale manager della Motorola, poso' sulla scrivania la sua invenzione, una scatola grande come un mattone, e chiamo' la segretaria. Le confido': "Puo' essere un momento storico: se questo coso funziona, lei potra' dire di aver assistito alla prima telefonata con un cellulare". Quel "coso" aveva un nome: Dynatac, pesava 1.130 grammi ed era privo di display. Per ricaricare la batteria, 35 minuti di autonomia, occorrevano 12 ore, ma funzionava eccome! Poiche' era anche un uomo spiritoso, Martin Cooper chiamo' il numero fisso di Joel Engel, direttore dei laboratori Bell: la concorrenza, insomma.
Sul contenuto del breve dialogo ci sono alcune versioni. La piu' accreditata vuole che, dopo i complimenti, Engel si sia lasciato scappare "peccato che sia un aggeggio per ricchi eccentrici". Dieci anni dopo il cellulare veniva commercializzato in America. In Europa e' arrivato nel 1986 e in Italia ha fatto boom. Noi siamo il Paese che percentualmente ha piu' telefonini: 50 milioni di apparecchi, quasi uno per abitante. E dal momento che almeno i neonati vanno esclusi da questo conto, significa che molti italiani adulti usano piu' di un cellulare.
Oggi al mondo ci sono quasi un miliardo e mezzo di telefonini, circa uno ogni cinque persone. E il mercato e' destinato ancora a crescere sulla spinta del progresso tecnologico che li vuole sempre piu' piccoli, piu' leggeri, piu' potenti, multiuso. Certo e' una delle invenzioni che hanno cambiato la nostra vita. "Lo paragonerei - dice il sociologo Domenico De Masi - al timone, la bussola, l'orologio, gli occhiali, l'auto e l'aereo". E la plastica.
Sembra ieri, ma sono gia' passati 50 anni. Giulio Natta, il professore che nel 1954 isolo' una molecola dando origine alla plastica moderna, era un uomo di straordinaria intelligenza e di altrettanta straordinaria modestia. Il giorno in cui ricevette dal re di Svezia il premio Nobel, l'unico mai conferito a un italiano per la chimica, disse: "Sono una persona normalissima. Ho solo lavorato molto e avuto molta fortuna".
La figlia conserva il suo diario sul quale, l'11 marzo del 1954, annoto': "Fatto il polipropilene". Una frase secca, senza alcun commento. Eppure quel giorno il professore aveva dato il via ad una nuova era, inventando una sostanza leggera, resistente, colorata, impermeabile e a basso costo. La Montecatini la mise subito in commercio con il nome di Moplen. Il Nobel arrivo' nove anni dopo.
Adesso, se uno si guarda attorno, s'accorge di essere circondato dalla plastica: sedie, tavoli, giocattoli, suppellettili, auto, eccetera. Neanche la chirurgia puo' farne a meno: la plastica arriva a salvare la vita. E in mezzo secolo le materie plastiche hanno fatto passi da gigante, diventando sempre piu' sofisticate.
Come hanno cambiato la vita
Come nasce un'invenzione? E quanto tempo impiega un'idea per diventare un successo? Non c'e' una regola universale e quindi e' difficile rispondere. Certo, si deve ideare qualcosa che piace alla gente o, meglio ancora, qualcosa di cui la gente ha bisogno. Quando Guglielmo Marconi invento' la radio, riusci' a soddisfare un'aspirazione che l'umanita' aveva da sempre: comunicare a grandi distanze. Non s'inventa per caso o per fortuna: quasi sempre l'invenzione e' frutto di studi, ricerche, esperimenti, fatiche. Spesso e' figlia della curiosita'.
In quanto al tempo necessario per diffonderla, la media oggi e' di una quindicina di anni. Molto piu' in fretta, invece, le invenzioni si rinnovano, perche' il progresso tecnologico e' costante, rapido e ramificato. In ogni caso la scienza invecchia. Basta guardarsi attorno. E se non vi siete mai chiesti l'eta' delle invenzioni che usiamo tutti i giorni, ecco alcuni esempi.
1902 - Condizionatore d'aria
A Brooklyn, New York, l'estate torrida e umida rovina la carta ammucchiata nella tipografia. Il proprietario cerca qualcuno che sia capace di raffreddare l'aria. E lo trova. E' l'ingegnere Willis Haviland Carrier, appena laureato. Accontenta il tipografo e 4 anni dopo brevetta un "apparato per il trattamento dell'aria". La possibilita' di installare negli stabilimenti una temperatura fissa, rivoluziona l'industria alimentare, farmaceutica e tessile. Nel 1928 Carrier presenta il primo condizionatore domestico e diventa miliardario.
1939 - Lenti a contatto
Le prime le realizza l'ottico americano William Fiembloom. Sono di plastica rigida, piuttosto irritanti, si applicano con una sostanza simile alla cera da spalmare sull'occhio. In realta' l'idea buona e' di Otto Wichterle, professore di chimica a Praga, che nel 1949 inventa un gel trasparente e ricco di acqua. Per dare la giusta forma alle lenti, lo scienziato usa un tornio azionato pedalando sulla bicicletta del figlio. Nel '62 Wichterle produce le prime 5 mila lenti. Per miopi e ipermetropi comincia una nuova vita.
1946 - Forno a microonde
La seconda guerra mondiale e' appena terminata e l'ingegnere americano Percy Spencer, che si occupa di antenne per i radar, sta sperimentando un tubo sotto vuoto in cui passano microonde. Ad un tratto s'accorge che le caramelle che ha in tasca si sono sciolte. Incuriosito, Spencer espone al fascio di microonde una manciata di mais ed ecco scoppiettare i pop corn. Prova quindi con un uovo e lo vede esplodere.
Un anno dopo e' pronto il primo forno: alto piu' di un attuale frigorifero e pesante 300 chili. Viene sperimentato in un ristorante di Boston. Per invadere le case ci sarebbero voluti ancora molti anni.
1951 - Videoregistratore
Nei laboratori dell'americana Ampex, un gruppo di ricercatori guidati da Charles Ginsburg costruisce un dispositivo capace di trasformare le immagini riprese dalle telecamere in impulsi elettrici e di registrarle su un nastro magnetico. I primi apparecchi erano grandi come una lavatrice. La prima presentazione pubblica avviene nel 1956. E nei 4 anni successivi la Ampex ne vende 600 mila al prezzo di 75 mila dollari.
Nel '59 esce il videoregistratore trasportabile che rivoluziona il modo di fare televisione. Ma l'innovazione piu' importante e' della Sony: nel '71 l'azienda giapponese sostituisce le vecchie bobine di nastro magnetico che le piu' comode cassette.
1965 - Cd
James T. Russell, grande appassionato di musica, detestava il gracchiare del giradischi. Si mise cosi' a studiare un sistema di riproduzione dei suoni senza fruscii. Capi' subito che tra disco e "testina" non doveva esserci nessun contatto. Ma come fare per eliminarlo? Con la luce. La risposta gli venne un sabato pomeriggio, mentre era solo in casa.
Se la musica puo' essere trasformata in un segnale digitale, vale a dire una sequenza di 0 e di 1, allora puo' essere incisa su un disco ottico come una sequenza di zone opache e di zone riflettenti. Quando la luce, nel nostro caso un raggio laser, incontra una zona opaca la interpreta come uno zero, quando incontra una zona riflettente la interpreta come un 1. All'inizio degli anni Ottanta Philips e Sony misero in vendita i primi cd.
1969 - Internet
La prima rete informatica collegava tra di loro 4 campus universitari: lo Stanford Research Institute, l'Universita' di Los Angeles, l'Universita' di Santa Barbara e l'Universita' dello Utah. Si chiamava Arpanet e Arpa era l'acronimo di Advanced Research Project Agency, l'agenzia di ricerca del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti.
I vertici militari americani temevano che un attacco terroristico avrebbe interrotto le comunicazioni. A quei tempi le reti erano fatte a catena: bastava far saltare un anello per interrompere il flusso delle informazioni. Occorreva creare una rete ramificata, in grado di funzionare sempre. L'esperimento fu un successo. E con l'ampliarsi della rete comincio' a svanire l'aspetto militare.
1972 - Videogiochi
Il primo gioco per computer si chiama "SpaceWar" e simula l'attacco alla Terra da parte di astronavi aliene. Pero' ha un inconveniente: funziona soltanto sui potenti computer delle universita'. Uno studente dello Utah, Nolan Bushnell, vede quei giochi e intuisce che il passatempo dei professori puo' diventare un business formidabile. Nel '72 idea il primo gioco domestico di successo: "Pong", una sorta di partita a tennis fra due barrette luminose. Lo stesso anno Bushnell fonda la Atari, oggi leader dei videogiochi.
LIDIA GIANASSO