L’analfabeta prende la mira
È il titolo di un trafiletto corrosivo apparso nei giorni scorsi su
Famiglia Cristiana. Dieci righe in tutto per ricordare che il 72% degli studenti delle scuole superiori ha riportato almeno
un’insufficienza e il 44% delle matricole dell’Università Ca’ Foscari di Venezia è stato bocciato all’esame d’ingresso.

"In compenso - osserva l’autorevole settimanale dei paolini - il Parlamento, chissà perché preoccupato per le sorti della caccia, ipotizza di mettere il fucile in mano ai ragazzi di 16 anni." E conclude amaramente: "Si delinea l’Italia del futuro: analfabeti e armati". L’augurio è che un giornale, di solito aperto alla speranza anche nei casi più disperati, questa volta, più che fare previsioni, intenda pungolare ragazzi e adulti a migliorarsi.
Si può guar
ire dai videogiochi
Dopo tre anni di attività, il Centro di Amsterdam che cura la dipendenza dai videogiochi traccia un bilancio. È stato il primo ad affrontare questo fenomeno ed è il primo a produrre delle cifre. "Il 95% dei pazienti sono maschi e la maggior parte ha meno di 23 anni", spiega Keith Bakker, che si è dovuto inventare un programma specifico, dal momento che era una malattia nuova.
Arrivano una cinquantina di richieste alla settimana e il problema è serio. Soprattutto i più giovani, attorno ai 15 anni, sono più vulnerabili. Racconta Bakker: "Un ragazzo mi ha confidato che, per la seconda volta in vita sua, in clinica si è sentito amato e accettato. La prima volta gli era successo in World of Warcraft…". Mi domando: dipendenza da console o mancanza di affetto in famiglia?
Quale futuro per le ragazze?
Qualche sera fa ho conversato a lungo con Anita, una ragazza romana di 15 anni, nome antico ma intelligenza fresca. È preoccupata per il futuro. Mi diceva: "Studiare sarà pure un investimento, come sostiene mio padre. Ma

poi a che cosa serve, se
non trovi il lavoro per cui ti sei preparata con fatica, anzi, se non trovi nulla?".
Avevo appena letto una statistica, secondo la quale i laureati guadagnano in media il 43% in più dei non laureati in Italia, il 75% in più negli Stati Uniti. "Già - ha ribattuto - hai visto la fotografia degli ex manager di New York che a migliaia fanno la fila per trovare un posto da custode o da fattorino?".
Non sarà sempre così, mia cara Anita. L’economia va a cicli e quando tornerà il sereno fatti trovare preparata. Già adesso, del resto, le donne lavorano più di prima. Dei 2,9 miliardi di lavoratori nei 5 continenti, 1,2 sono donne, aumentate di 200 milioni dal 1997. Peccato che troppe di loro siano impiegate in mansioni poco produttive, con salari inferiori rispetto agli uomini. Continua a studiare Anita: per un giusto stipendio, per opportunità di carriera. Per il piacere di crescere, sempre.
CARLO CONTI RISPONDE
Una materia fantasma
Caro Carlo,
la passata estate, come saprai, il governo ha deciso di introdurre la materia di "Cittadinanza e Costituzione", per fare conoscere agli studenti i valori di questa Carta e della nostra nazione. A distanza di quasi un anno, che fine ha fatto questa fantomatica materia? Grazie.
Ludovica, Brescia
Cara Ludovica,
È probabile che sia finita nel calderone delle buone intenzioni, quelle che non costano nulla. In ogni caso passo la tua domanda al ministro Mariastella Gelmini che è appena emersa dalla valanga dei 5 in condotta e ora è alle prese con le 30 ore settimanali e il maestro unico.
©Mondo Erre - Carlo Conti