Kevin, Nick e Joe Jonas possono ormai essere considerati una multinazionale dello spettacolo, visto che trasformano in oro tutto ciò che toccano. Cantano benissimo, come hanno dimostrato a novembre nel nostro Paese con le tappe del loro World Tour, e recitano con altrettanta bravura.
Proprio in quest’ultimo “settore” stanno andando forte con JONAS, la nuova serie tv che li vede protagonisti, in onda da alcuni mesi su Disney Channel. Negli Stati Uniti la sitcom ha esordito calamitando davanti al piccolo schermo 4 milioni di spettatori e anche in Italia l’audience si è stabilizzata su picchi decisamente vertiginosi.
La trama si basa sulle vicende di tre fratelli pop star, ossia Kevin, Nick e Joe Lucas. La loro band si chiama JONAS, dal nome della via in cui abitano, Jonas Street, e la musica s’intreccia con le storie quotidiane che possono accadere a tanti ragazzi normali.
Completano il quadro dei protagonisti principali il quarto fratello Jonas, Frankie (il minore della famiglia), Stella Malone (interpretata da Chelsea Staub) e Macy Misa (l’attrice Nicole Anderson). Nella serie, la prima cura l’immagine del gruppo, mentre la seconda è una fan sfegatata.
L’intervista
Ragazzi, ci spiegate qualcosa di più su questa nuova serie?
Nick: Racconta i tentativi dei fratelli Lucas di bilanciare la vita pazzesca della band con la scuola e tutti i problemi di qualunque altro ragazzo. Il risultato è un telefilm divertente.
Joe: Gli sceneggiatori sono molto abili nel rendere leggero il tono della serie. Noi, dal canto nostro, ci divertiamo molto a girarla. Certo, il fatto di interpretare un ragazzo che si chiama Joe che ha per fratelli Nick e Kevin, ti costringe a pensare che il Joe del piccolo schermo non sei tu, che c’è sempre una parte da interpretare. È una situazione strana, ma simpatica.
Kevin: Il mio personaggio assomiglia a quello di Camp Rock: ha delle grandi idee, ma non sempre sono così… grandiose. È divertente interpretarlo, ma tutti i personaggi sono forti.
Come vi trovate a lavorare con il vostro fratellino Frankie?
K: Lo abbiamo voluto con noi e anche la Disney teneva molto alla sua presenza. È un bel peperino… Chissà, magari in futuro si farà uno spin off (un telefilm che deriva da una serie “madre”, nda) sulla vita di Frankie. È davvero comico, sprizza energia da tutti i pori ed è molto bravo.
Quali pensate siano le caratteristiche vincenti di questa serie?
K: È un riuscito cocktail di momenti emozionanti, divertenti e, a volte, che spezzano il cuore. Situazioni, insomma, che possono vivere tanti nostri fan.
C’è molta musica nella serie tv?
J: Sì, cantiamo e suoniamo parecchie canzoni composte da noi rispettando lo spirito e la trama dei vari episodi. Scrivere per la tv è diverso da scrivere per un disco. In un certo senso dici: “Okay, devo comporre un brano per una ragione differente dal solito”. Ci danno delle indicazioni, ci pensiamo un po’ su e poi scriviamo. È un approccio diverso, ma non per questo meno stimolante rispetto a quando realizziamo un album.
N: L’importante è che la nostra musica faccia parte di ogni progetto.
Quanto lavoro richiede la registrazione di un episodio?
N: Ci vuole parecchio tempo, in particolare per questo tipo di serie, perché è un single camera show, cioè viene girato più come un film che come una sitcom, e non c’è pubblico (spesso, negli Stati Uniti, le serie tv vengono girate con il pubblico presente sul set, nda). In questi casi, ci sono molti aspetti di cui tener conto, che richiedono impegno e attenzione.
Come vi siete preparati alle riprese?
N: Di solito ci consegnavano la sceneggiatura una o due settimane prima delle riprese. Leggevamo insieme le battute, a volte cambiandole con gli sceneggiatori. Poi giravamo l’episodio, che richiedeva quattro o cinque giorni per essere ultimato.
Chi era il primo a presentarsi sul set al mattino?
N: Kevin e Joe dovevano trovarsi al lavoro mezz’ora prima di me. La troupe era là prestissimo.
Chi fra voi tre impiegava più tempo per trucco e parrucco?
K: Nella serie non cambiavamo molto da come siamo in realtà. Diciamo 20, 22 minuti in tutto, ma perché contemporaneamente mangiavamo.
Vi piace di più stare sul set o con gli strumenti tra le mani?
N: Io e Joe abbiamo iniziato in teatro a Broadway, poi è arrivata la musica e ha preso il sopravvento. Oggi siamo prima di tutto dei musicisti, ma ci piace recitare, è emozionante, e in futuro gireremo ancora delle serie. Quando possiamo inserire le nostre canzoni in un telefilm, come in questo caso, è ancora meglio.
K: Anch’io ho iniziato come attore, con spot pubblicitari. Poi la musica è diventata la cosa più importante per noi, ma questo non esclude la passione per la recitazione: non nascondo che man mano che registravamo gli episodi di JONAS non vedevamo l’ora che i nostri fan potessero vederli.
LA SCHEDA
Ciak, si gira e si canta
In tv i Jonas sono comparsi in Hannah Montana e nel documentario Jonas Brothers: vivere il sogno.
I film per il cinema a cui hanno preso parte sono Hannah Montana & Miley Cyrus: best of both worlds concert-3D movie, l’amatissimo Camp Rock (la seconda parte è in arrivo nel 2010), Jonas Brothers: the 3D concert experience e Una notte al museo 2, in cui interpretavano tre amorini.
Hanno inciso quattro album: It’s about time; The Jonas Brothers; A little bit longer; Lines, vines and trying times.
©Mondo Erre - Francesca Binfarè