Studiare conviene
Investire in istruzione è sempre stato conveniente. Adesso sappiamo anche quanto conviene: gli economisti di Bankitalia hanno realizzato uno studio al riguardo, stabilendo che il rendimento medio di
un anno di istruzione s’aggira attorno al 9%. Il ritorno economico più elevato è al Sud, dove per le ragazze si arriva al 9,4%.

Negli ultimi 50 anni - ci ricorda la ricerca - la media annuale del rendimento reale lordo di un investimento azionario è stata del 5,2%, quella dei titoli (dai Bot ai bond) dell’1,9%. Studiare rende di più perché offre migliori possibilità di trovare lavoro e a stipendio più alto. Ci guadagna anche lo Stato: per il maggior gettito fiscale e il costo minore per l’assistenza ai disoccupati.
Eppure nella scuola superiore il 20% dei ragazzi si ferma prima del diploma e le lauree sono sotto la media europea. Ragazzi, lasciate stare le statistiche e dateci dentro con lo studio, non per accontentare la famiglia o lo Stato, ma per voi stessi. Il bistrattato “foglio di carta” serve, eccome. Serve soprattutto conoscere, sapere. Chi non sa non vince mai, anzi non riesce neppure a partecipare.
La forza di Bebe
Ho letto la storia di Bebe e il cuore mi si è riempito di
commozione, di tristezza e di speranza assieme. Il
Corriere della Sera le ha dedicato una bella pagina. Ma

vale la pena di riproporla, sia pure in breve.
Beatrice, che tutti chiamano Bebe, ha 12 anni, abita dalla parti di Venezia e fino al novembre scorso, quando è stata aggredita da una meningite fulminante, era una bellissima bambina felice.
La sua era una vita serena: due fratelli, brava a scuola e tante cose da fare. Sportiva dotata e grintosa, tirava di scherma a livello agonistico nazionale. Poi la malattia, improvvisa come un fulmine. E le sofferenze indicibili, l’amputazione delle gambe e delle braccia. Grazie alle nuove protesi e soprattutto alla sua volontà d’acciaio, la ragazzina è tornata a fare quasi tutto quello che faceva prima. Ha ripreso a studiare, frequenta di nuovo gli amici scout, ha vinto lo sconforto.
Ogni giorno un nuovo obiettivo. Il prossimo è
tornare in pedana a tirare di scherma. I genitori e gli amici di Bebe hanno dato vita ad una fondazione (
www.art4sport.org) che si propone di “reperire fondi da destinare alla progettazione di protesi sportive per bambini”. Chi conosce davvero la sofferenza, cerca di alleviare anche quella degli altri.
Topolino involgarito
E così anche Topolino, alias Mickey Mouse, dopo oltre mezzo secolo di onorata carriera, cambia carattere, look e linguaggio. Non sarà più l’eroe altruista e generoso, l’amico simpatico e saggio, il gentile difensore dell’ordine, il detective coraggioso e sagace.
La Walt Disney Company ha deciso che d’ora in poi il sorcio più famoso del mondo avrà i denti sgranati, lo sguardo un poco torvo, sarà
furbetto e litigioso, userà un linguaggio meno edulcorato, farà a cazzotti imprecando. Insomma, Topolino diventerà volgare “per adeguarsi ai giorni nostri”, spiegano i suoi

creatori. L’esordio sarà un videogioco.
Lo scorso anno il merchandising di Mickey Mouse nel mondo è stato di 5 miliardi di dollari. Si tratta quindi di una decisione “economica”, ma anche un segno dei tempi. Se persino un personaggio dei fumetti è costretto a trasformare la sua veste iconografica per affrontare la concorrenza di supereroi nevrotici e violenti, vuol dire che il mondo è uscito dai binari? Può darsi.
Eppure, nonostante tutto, mi ostino a pensare che la volgarità non sia un inevitabile prodotto della società di massa. Consiglio un libro appena uscito, Elogio della gentilezza, di Barbara Taylor e Adam Philips (Ponte alle Grazie, 12 euro): illustra i molti vantaggi di un sentimento che è sinonimo di altruismo, generosità e solidarietà. Per vivere meglio tutti.
CARLO CONTI RISPONDE
A un passo dal cielo
Caro Carlo,
per un motivo o per l’altro si parla di nuovo tanto della Luna. Ric
omincia il duello tra Russia e Stati Uniti? E poi fammi una cortesia: dimmi in quanto tempo si arriva sul nostro satellite. Grazie e buon lavoro.
Andrea T., Brescia
Caro Andrea,
Non è più tempo per sfide spaziali, giurano a Mosca. Che però non ha dimenticato lo smacco di 40 anni fa. Così la rincorsa è ripartita e ai due storici duellanti si aggiungono ora cinesi e indiani. Il prossimo obiettivo è già fantascienza. Per raggiungere la Luna ci vogliono 3 giorni, calcolando che non si segue una linea retta, ma rotte e orbite particolari. Altrimenti basterebbero soltanto 10 ore.