In Italia li conoscono ancora in pochi, ma in America sono più famosi di Harry Potter. I libri che raccontano le loro tragicomiche avventure hanno battuto, nelle classifiche dei best sellers e nelle preferenze dei teen agers, il primato dell’occhialuto maghetto. E, come l’occhialuto maghetto, anch’essi sono pronti al grande salto: abbandonare momentaneamente le pagine inchiostrate dei romanzi per trasferirsi armi e bagagli nelle sale cinematografiche.
Si chiamano Violet, Klaus e Sunny, sono fratelli e - grazie alla complicità del regista Brad Siberling - stanno per esordire al cinema nella pellicola Lemony Snicket - Una serie di sfortunati eventi.
Un nemico chiamato Olaf
Violet, Klaus e Sunny, che di cognome fanno Baudelaire, sono ragazzi allegri e un po’ speciali. Violet - la maggiore - ha 14 anni e un cervello da Formula Uno, in grado di competere con quello di Archimede Pitagorico. Ha il “bernoccolo” per la fisica e per la chimica e inventa oggetti utili all’umanità. Tra le sue creazioni più riuscite spiccano il letto che si rifà da solo, l’armonica automatica e un inquietante aggeggio che - come certi cani - insegue e recupera i sassolini e i bastoni che vengono lanciati dai padroni.
Klaus - il mediano - ha 12 anni ed è il classico topo di biblioteca: trascorre la maggior parte della giornata a istruirsi e a consultare volumi. Secondo i calcoli dei più autorevoli studiosi, Klaus “divora” - in un solo mese - più libri di quanto la maggior parte delle persone sfoglia in tutta la vita.
Sunny - la più giovane - è un’adorabile pargoletta. Sta imparando a camminare e si esprime con una compilation di suoni acuti che solo Violet e Klaus sono in grado di interpretare. Dotata di dentini da latte particolarmente aguzzi, ha il discutibile vizio di mordere con forza ogni oggetto le capiti a tiro, compresi i polpastrelli degli estranei.
Un brutto giorno mister Poe, bancario dagli occhi vitrei e dai modi di ghiaccio, convoca nel proprio ufficio i fratelli Baudelaire e li informa - senza giri di parole - che un incendio, divampato all’improvviso nella loro abitazione, ha ucciso i genitori e incenerito la casa, rendendoli eredi di un bel gruzzolo di denaro.
Poiché non sono ancora maggiorenni, Violet, Klaus e Sunny vengono affidati alle cure del conte Olaf, un essere viscido e senza scrupoli che finge di prendersi cura dei ragazzi ma in realtà attende l’occasione giusta per ingannarli e impossessarsi delle loro ricchezze.
Per mettersi in salvo dalle mire del conte Olaf, i tre fratelli si stabiliscono da zia Josephine, una vedova che vive in una vecchia casa pericolosamente in bilico sulla scogliera che circonda il lago Lacrimoso. Ansiosa, piena di manie e di paure, zia Josephine non accende il termosifone perché potrebbe scoppiare, si tiene alla larga dal frigorifero perché potrebbe seppellirla con la sua mole e non usa il telefono per il timore di prendere la scossa. La convivenza si rivela, in breve tempo, più difficile del previsto.
Più intuitivi e scaltri di qualsiasi adulto incontrino sulla propria strada, Violet, Klaus e Sunny usano ogni grammo di intelligenza, creatività e coraggio per superare gli ostacoli che il destino pone loro davanti. Sanno che il conte Olaf è disposto a lottare contro tutto e tutti e continuerà ad architettare imbrogli e raggiri fino a quando non riuscirà a mettere gli artigli sulle loro ricchezze.
La forza dell’ottimismo
La pellicola, costata 125 milioni di dollari, è uscita nelle sale cinematografiche inglesi e americane in occasione delle vacanze natalizie e ha incassato - in meno di una settimana - la cifra record di 60 milioni di dollari.
Una delle caratteristiche che hanno contribuito al successo del film è senza dubbio la ricchezza delle scenografie. “Dal momento che la storia non è ambientata in un’epoca ben identificabile - afferma il regista Brad Silberling - ho voluto dare libero sfogo alla fantasia e creare un mondo inquietante e misterioso, in grado di tenere ben desta l’attenzione degli spettatori più giovani ma senza spaventarli”.
A vestire i panni dell’orrido conte Olaf è Jim Carrey, l’indimenticabile protagonista di pellicole di successo come Ace Ventura-L’acchiappanimali, The mask e Una settimana da Dio. “Credo che interpretare il ruolo del conte Olaf sia il sogno segreto di ogni attore - dichiara un Carey irriconoscibile, invecchiato ad arte dai truccatori, durante una pausa delle riprese - . Incarna tutte le caratteristiche negative degli esseri umani. È avido, meschino e non ha amici. Pensa solo a se stesso e non esita a travestirsi e a cambiare identità per tessere imbrogli alle spalle dei malcapitati fratelli Beaudelaire”.
“A chi dice che gli attori hanno vita facile - continua - vorrei far sapere che per otto interminabili mesi ho dovuto vestirmi da vampiro, portare lunghe unghie finte, stare alla larga dal sole per mantenere un colorito pallido e farmi rasare quotidianamente i capelli”.
“Anche se nel film ce ne combina di tutti i colori - lo interrompe Emily Browning, che presta il volto a Violet, parlando anche a nome di Klaus e di Sunny - è impossibile non volergli bene: Jim è una persona davvero speciale e la cosa più difficile, recitando al suo fianco, è non scoppiare a ridere nel bel mezzo di una scena, travolti dalla genialità delle sue trovate”.
“Ho divorato i libri di Lemony Snicket - aggiunge Emily - e sono felice che il regista mi abbia scelta per la parte di Violet, un personaggio che ammiro per il suo senso di responsabilità. Quando muoiono i genitori, Violet sente che tocca a lei prendersi cura dei fratelli e non si tira indietro. È una ragazza davvero in gamba: intelligente e premurosa, sempre pronta a leggere in chiave ottimistica tutte le orribili disgrazie che continuano a colpirla”.
Piacevolmente sorpreso per i consensi di critica e di pubblico ottenuti fino ad oggi dalla pellicola, il regista Brad Siberling sembra intenzionato a girarne uno o più sequel. “Al di là delle battute e degli effetti speciali - conclude - credo che di aver individuato il vero motivo del successo dei romanzi di Lemony Snicket e del film. È il coraggio di denunciare che spesso i ragazzi sono costretti a crescere da soli perché gli adulti non riescono a comprenderli e a farsi carico dei loro problemi. La storia di Violet, di Klaus e di Sunny è una storia di coraggio e di perseveranza, e dimostra la forza che possono avere i ragazzi quando si affidano alla loro creatività, specialmente in un mondo che a volte si rivela spietato ed ostile”.
CARLO TAGLIANI
