Il biliardino alle Olimpiadi
Allegri, ragazzi! Il biliardino non è più un innocente passatempo da spiaggia, ma una disciplina agonistica. Nel 2006 a Pechino entrerà all’Olimpiade come sport sperimentale, poi sarà incluso nel medagliere.
Pare che gli italiani siano tra i più bravi alle manopole. Trecento club, ventimila iscritti che si allenano regolarmente, irrobustiscono i muscoli in palestra e praticano lo yoga per aumentare la concentrazione. Ma a parte questi fanatici, i giocatori di calcio balilla nel nostro Paese sono circa 200 mila. Uno sport che ha le sue regole. Prima fra tutte: vietato rullare. Una norma che non sempre rispettavo. Però mi divertivo tanto.
Ragazzi del coro a Secondigliano
La scuola media San Domenico Savio, 560 ragazzi, è a Secondigliano, il quartiere napoletano della guerra di camorra. Attorno le strade sono buie, fanno paura. L’ultima volta la scuola è stata assaltata 4 anni fa. Un gruppo di teppisti è entrato di notte e ha spaccato tutto ciò che si poteva spaccare. Poi il coro ha fatto il miracolo.
Sembra la storia raccontata da un film francese di successo, Les choristes. Un insegnante di musica disoccupato accetta il posto di sorvegliante in un collegio per ragazzi difficili, che non per nulla chiamano “Il fondo dello stagno”. Il direttore pensa che solo la disciplina e la mano dura possano governare l’istituto, ma il nuovo sorvegliante vuole dare un’occasione ai ragazzi e ritiene che la musica sia lo strumento adatto. Il coro ha successo e diventa la speranza per una vita diversa.
Così è accaduto a Secondigliano. Grazie all’iniziativa di Massimo Valenti, insegnante di informatica (ma laureato in musicologia) che ha potuto contare sull’aiuto del preside e degli altri professori. La favola continua: gli studenti della San Domenico Savio stanno lontani dalla strada, studiano, cantano, hanno inciso due cd e la loro avventura è diventata anche un musical. Insieme si può riemergere dal fondo dello stagno.
Italia, record di bimbi poveri
Cinquanta milioni di ragazzi si trovano in condizioni di indigenza, sebbene siano nati in società benestanti. L’ultima ricerca dell’Unicef lancia l’allarme: “È aumentata quasi ovunque la percentuale dei poveri”. Per l’Unicef un bambino è povero quando la parte di reddito familiare disponibile per lui è meno della metà del reddito medio a disposizione dei bimbi del suo Paese.
Secondo questi parametri, in Italia 16 ragazzi su cento sono poveri. Peggio di noi soltanto gli Stati Uniti e il Messico. Troppi poveri fra ricchi, dunque. Ragazzi che non muoiono di fame come in Africa (c’è sempre chi sta peggio) ma ai quali mancano magari la merendina, i pennarelli da disegno o le scarpe per fare sport. “Privati di risorse materiali, spirituali ed emozionali necessarie per svilupparsi e crescere”, è la definizione dell’Unicef.
CARLO CONTI RISPONDE
Tutto su Rava
Desidero avere notizie su un jazzista di nome Enrico Rava e mi piacerebbe conoscere il giornalista Vincenzo Mollica. Grazie, con affetto
Gabriella, Ovada (AL)
Cara Gabriella,
grazie per i complimenti. Eccoti un breve cenno su quanto chiedi. Enrico Rava, nato a Trieste nel ’39, è indubbiamente il jazzista italiano più conosciuto a livello internazionale. Ha incominciato a suonare giovanissimo nei club torinesi, per poi affermarsi in Italia e nel mondo. Trent'anni di carriera, il trombettista, flicornista e compositore ha al proprio attivo oltre settanta incisioni, di cui sedici a proprio nome. È un grande ammiratore di Miles Davis e Chet Baker. Per saperne di più, ti consiglio l’ottimo libro (con cd) Note necessarie (Ed. Minimum Fax), frutto di sei anni di conversazioni e interviste con il giornalista e critico musicale Alberto Riva.
Per Mollica, invece, posso solo darti il suo sito e l’indirizzo postale della Rai: www.mollica.rai.it; oppure Rai - Radiotelevisione Italiana, Viale Mazzini 14, 00195 Roma.