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FENOMENO WINX

I loro nomi ricordano quelli con cui gli astronomi battezzano i corpi celesti. Bloom, Flora, Tecna, Musa, Stella e Aisha, l’ultima ad essere arrivata sul pianeta di Magix, non sono del resto dei personaggi qualunque, ma delle vere e proprie star. Winx Club è infatti il cartone animato di maggior successo che sia mai stato realizzato in Italia.
Vestite come Jennifer Lopez e Britney Spears, le sei apprendiste fatine in lotta contro il male incollano allo schermo milioni di giovani. Non solo in Italia, dove lo studio di animazione “Rainbow” le ha inventate e poi le ha prodotte insieme a “Rai Fiction”, ma anche in altri 130 Paesi. Dall’Europa alla lontana Asia e ancora oltre, in Australia e in Nuova Zelanda. E persino negli Stati Uniti, dove il sabato mattina la “Fox” fa strage di audience ogni volta che le fate sconfiggono il perfido Lord Darkar e le sue streghe malvagie. Un vero e proprio fenomeno di dimensioni planetarie iniziato nel 2004 e proseguito quest’anno con la tanto attesa seconda serie.
Dietro a questo mondo incantato c’è la fantasia di Iginio Straffi, il fondatore di “Rainbow” dalla cui “penna magica” sono nate le Winx.

L’INTERVISTA

DOMANDA: Da quale idea ha avuto origine “Winx Club”?

RISPOSTA: Era molto tempo che avevo in mente una storia femminile con due college rivali, coinvolti in casi di magia e in altri misteri. Quando, nel 2000, i libri di Harry Potter spopolavano in tutto il mondo e si incominciava a pensare ad un film sul mago di Hogwarts, mi è venuta l’idea di trasformare i college in scuole per aspiranti fate e streghe. Una sorta di “Oxford–Cambridge” in dimensione magica, in cui le studentesse si contendono i voti migliori a colpi di incantesimi. Questa variante è piaciuta molto alla Rai, che ci ha fatto un primo contratto per realizzare i trailer, suggerendo però di inserire nella storia anche un istituto per ragazzi. E così il format delle Winx si è arricchito anche di una scuola di specializzazione per maghi.

D. Qual è la formula vincente delle Winx? È la magia che le ha rese così popolari fra i ragazzi, oppure c’è dell’altro?
R. Non credo che la sola magia sarebbe bastata ad assicurare il successo a questa serie. Il segreto della sua popolarità sta tutto nell’attenzione per i dettagli e nella cura di ogni particolare, a cominciare dalla personalità delle sue protagoniste.

D. Come avete fatto a dare un carattere diverso a ciascuna Winx? Cosa c’è dietro a questo grande lavoro di fantasia?
R. C’è un imponente studio, che parte dall’analisi dei gusti, delle abitudini e delle preferenze delle ragazze di oggi. È grazie a questa attività che le teenager di tutto il mondo si identificano nel personaggio a cui ritengono di assomigliare di più: la sportiva, l’appassionata di musica, la romantica e così via. Per riuscirci, abbiamo dovuto compiere ricerche approfondite, da cui appunto sono nate le Winx, con tutti i loro pregi ma anche con qualche difetto. Un grossissimo lavoro, che ci ha portato anche ad analizzare i rapporti tra figli e genitori, tra alunni ed insegnanti ed anche fra amici coetanei. Centinaia e centinaia di pagine da cui gli sceneggiatori hanno preso spunto per scrivere la trama delle storie e i dialoghi tra i vari protagonisti del cartone.

D. Come si realizza una puntata?
R. Un cartone animato si produce mettendo in moto una sorta di catena di montaggio: vi lavorano differenti reparti, e quando uno di questi ha finito una puntata magari ce n’è un altro che deve ancora completarne qualcosa, mentre altri realizzano già quella successiva. In questo modo, per produrre 26 puntate ci vogliono circa 2 anni. Un tempo accettabile, perché se dovessimo impegnarci su un solo episodio per volta, ce ne metteremmo molto di più: almeno 8 o 9 mesi dalla sua scrittura iniziale fino al doppiaggio e al montaggio delle musiche.

D. Le Winx stanno realizzando audience molto elevati tra i ragazzi e le ragazze di tutto il mondo. Qual è il messaggio, se c’è, che fate e streghe intendono trasmettere a loro?
R. Il principale è senza dubbio quello dell’amicizia e dell’onestà nei rapporti con gli altri e con la scuola. Ci sono puntate, ad esempio, in cui chi cerca di superare gli esami barando viene scoperto dalla stessa magia, che gli si ritorce contro, mentre chi si è preparato in modo diligente viene premiato. E poi, come ho detto, c’è il valore profondo dell’amicizia, quella vera e disinteressata.

D. Qualcuno ha criticato l’abbigliamento un po’ disinvolto delle protagoniste della serie. Che cosa risponde a questi giudizi?
R. Le Winx hanno diciassette anni, non sono più bambine, e si vestono alla moda. I modelli seguiti da loro sono gli stessi che si vedono tutti i giorni camminando per le strade: si comportano esattamente come la maggioranza del loro pubblico. È anche per questo che vengono apprezzate e seguite con attenzione, consentendoci di trasmettere ai loro fan i valori positivi della lealtà e della solidarietà o l’importanza di studiare e andare bene a scuola.
Il principio utilizzato è quello secondo cui si insegna poco con le prediche e molto di più magari attraverso il gioco e il divertimento. Non avremmo avuto questo successo planetario se le avessimo vestite in modo banale o fuori moda, come i cartoni degli anni Ottanta e Novanta. E, cosa ancora più grave, non saremmo riusciti a far passare l’idea che bisogna essere belli anche dentro, oltre che fuori.

D. In che modo le Winx sono diventate un successo mondiale? Come siete riusciti a fare apprezzare lo stesso prodotto in tutti e cinque i continenti?
R. Anche questo risultato è una conseguenza delle ricerche e dei tanti anni di lavoro che hanno preceduto il grande consenso di pubblico ottenuto dal cartone. Il merito va diviso tra tutti i collaboratori della Rainbow, che conoscono bene non soltanto il mercato italiano, ma anche quello internazionale. Grazie alla loro sensibilità, abbiamo dato vita ad un linguaggio e a dei messaggi che sono comprensibili dall’Asia agli Stati Uniti. I test effettuati sui vari mercati ci hanno aiutato a capire dove stavamo andando bene e dove invece si stava sbagliando. Gran parte di questo successo, però, dipende soprattutto dalla bravura degli autori, che hanno saputo interpretare le indicazioni provenienti dalle varie ricerche effettuate.

D. Quali sono i nuovi lavori che la Rainbow sta realizzando? Dobbiamo aspettarci nuovi personaggi in grado di diventare famosi quanto le Winx?
R. Me lo auguro! Cerchiamo sempre di assicurare il successo ai nostri nuovi prodotti. Abbiamo già in avanzata lavorazione Monster allergy, un cartone tratto dall’omonimo fumetto che è già in edicola. Anche questo è un format su cui puntiamo molto, perché è una storia interessante e fantasiosa, con una grafica bellissima. Ha ben poco in comune con le Winx, ma credo che abbia tutte le carte in regola per piacere al pubblico dei giovani. E stiamo preparando anche altre serie ideate da me e sviluppate dalla Rainbow. Storie che conservo in un cassetto e che poi rispolvero, a seconda dell’ispirazione, delle tendenze del momento e di tutto quello che imparo giorno dopo giorno.

CHIARA GALAVOTTI

Nilus
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©AGOSTINO LONGO
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