Extra
Formula abbonamento
La Buona Notizia
La Buona Notizia
Spazio scuola
Scarica dai link qui sotto i pdf delle guide ai libri di Valerio Bocci.

LE PARABOLE SPIEGATE AI RAGAZZI

Scarica tutta la guida

I DONI DELLO SPIRITO SANTO SPIEGATI AI RAGAZZI

Introduzione
DONI

LE BEATITUDINI SPIEGATE AI RAGAZZI

Introduzione
BEATITUDINI

10 COMANDAMENTI SPIEGATI AI RAGAZZI
10 COMANDAMENTI

GUIDA ALLA LETTURA DELLE MEMORIE DELL'ORATORIO

Scarica tutta la guida
Guida Memorie

GUIDA ALLA LETTURA DI CHE RAGAZZI!

Scarica tutta la guida
Guida Che ragazzi
chiudi_box
01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 01 02 03 04 05 06 07 08 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10

UNA MAMMA DAVVERO NEWS

A vent’anni sognava l’Africa, con i suoi tramonti e savane. E i bambini dal ventre gonfio e dagli occhi smarriti. Per essi aveva studiato medicina. Un contrattempo l’ha bloccata quando aveva già il biglietto aereo in tasca e le valigie pronte.
Dal preventivato lavoro nei dispensari arroventati dal sole, è passata alle redazioni della Radiotelevisione italiana. Ha accantonato siringhe e bisturi per video e tastiere. Il continente nero, però, le è rimasto nel cuore. Come una spina. E con un’intensa voglia di lavorare per i bambini e i ragazzi. Adesso hanno la pelle chiara e ascoltano la sua voce carica di simpatia. Domani potrebbero diventare i piccoli del sud del mondo.

L’INTERVISTA

DOMANDA: L’Africa è sempre lontana?
RISPOSTA: Tutt’altro. Non ho accantonato l’idea di andarci a vivere. Lo farò sicuramente appena i miei figli saranno grandi.

D. Come è nato questo sogno?
R. Sono cresciuta in una famiglia che mi ha dato tutto. Vorrei restituire ciò che ho ricevuto facendo qualcosa per i meno fortunati. Da quando ho avuto la fortuna di fare un viaggio in Rwanda, il mal d’Africa è aumentato insieme al desiderio di riprendere la mia professione di medico.

D. I bambini e i ragazzi sono comunque entrati nella tua vita…
R. Dopo i miei figli, Marianna e Giovanni, sono arrivati tanti giovani ascoltatori con cui entro in sintonia quando confeziono il notiziario. Comunicare con loro mi rende felice.

D. Quando hai incominciato a scrivere?
R. Molto presto. Soprattutto poesie. A otto anni ho vinto il concorso lanciato da una rivista per ragazze. Poi sono diventata giornalista per raccontare emozioni e storie in cui credo.

D. Come sei entrata in radio?
R. Ho percorso la normale trafila di un giornalista, bussando alle redazioni dei giornali e scrivendo articoli per diversi quotidiani. Una volta entrata in Rai, mi sono trasferita dalla mia città di origine, Albino in provincia di Bergamo, a Roma.

D. Prima lavoravi nella redazione di “All News” di Radiouno. Come mai sei passata a “News Generation”?
R. Per una predisposizione naturale verso la comunicazione per i ragazzi. E poi per una fortunata circostanza di lavoro. Un giorno ero a Colonia, in Germania, per un servizio del giornale radio. Mi colpì la facciata di un palazzo ricoperto di pupazzi e palloncini colorati. Era la sede di una radio che trasmetteva solo programmi per ragazzi. Mi sono detta: “Perché non fare qualcosa di simile anche in Italia?”. Non è stato facile, ma ci sono riuscita, da testarda quale sono.

D. Come mai i ragazzi interessano così poco i responsabili delle nostre radio e tv?
R. Il difetto è in alto. Manca una vera attenzione politica nei loro confronti. Altrove esistono canali radiofonici dedicati ai più giovani; da noi solo una “striscia” di 10 minuti. Detto tutto, no?

D. Da dove viene il titolo della trasmissione?
R. In un primo tempo pensavo a “Il giornale radio dei ragazzi”. Parlando con un amico la scelta è caduta su News Generation che gioca sulla parola “News”, intesa come “novità” e come “notizia”; e su “Generation”, un termine che rimanda ai più giovani. La proposta piacque subito anche al mio direttore, Bruno Socillo, che mi ha dato fiducia e a creduto in questo spazio per i più giovani.

D. Quali gli argomenti in scaletta?
R. Al centro del programma ci sono i ragazzi con le loro curiosità, realizzazioni e domande. Così nascono le diverse rubriche come “I ragazzi vogliono sapere” in cui un esperto risponde agli interrogativi più curiosi; oppure “Caro Sindaco” in cui pongono domande al primo cittadino della città o paese. Ma è, soprattutto, “Il quotidiano in classe” a riscuotere il maggior successo.

D. E in che modo partecipano i ragazzi?
R. Sotto la guida dell’insegnante, selezionano le notizie dei quotidiani e poi le commentano in trasmissione. Sono liberi di scegliere gli argomenti e di esprimersi come vogliono. Al top delle preferenze c’è la musica, quindi cinema e cronaca.

D. E la vita politica?
R. Occupa stabilmente l’ultimo posto dei loro interessi.

D. Per menefreghismo?
R. Direi più per il disinteresse delle Istituzioni e dei politici nei loro confronti. C’è qualcuno che si preoccupi di informarsi su che cosa essi pensano o su come coinvolgerli nella vita sociale? Il risultato non può essere che l’indifferenza.

D. Eppure ai ragazzi piacerebbe dire la loro…
R. Certo. Ogni volta che portiamo il microfono tra loro e li coinvolgiamo con domande su problemi reali, rispondono con passione. Amano parlare, raccontare le loro esperienze perché si sentono parte della società e non vogliono “subirla” passivamente.

D. La radio si presta bene per questo?
R. Sicuro. È veloce e pratica. Il microfono accende la fantasia e non mette a disagio come la telecamera. Con il telefono raggiungiamo ragazzi di tutto il mondo in tempo reale. Evitiamo, così, qualsiasi nostra “mediazione” che può interferire con le loro riflessioni. Oggi, ad esempio, intervisteremo una classe che si trova in Australia. Potenza della radio…

D. Lavorare in radio per i ragazzi è bello, ma anche faticoso?
R. Anche la professione del giornalista ha due volti come tutte le professioni. C’è l’aspetto positivo di incontrare le persone, conoscere esperienze che arricchiscono. E quello meno simpatico, tipico di un ambiente da “primedonne” che premia quelli che sgomitano e non i più bravi. Lavorare con e per i ragazzi aiuta a superare la stanchezza e i colpi bassi.

D. Come riesci a coniugare il ruolo di giornalista e di mamma?
R. Con una certa difficoltà dovendo lavorare fuori casa e con i figli piccoli che reclamano, e giustamente, la mia presenza. Cerco di farmi in quattro per stare con loro il più possibile. Per fortuna ho un marito “d’oro” che mi aiuta moltissimo: senza di lui non saprei come cavarmela.

D. Che feeling hai con i tuoi figli, Giovanni e Marianna?
R. Speciale. Parliamo molto e di tutto. L’unico neo riguarda me: li sgrido un po’ troppo, tanto che mio marito mi chiama “carabiniera”. Essendo molto esigente con me sono portata ad farlo anche con gli altri. Se qualche volta esagero è solo per il bene dei miei figli. E loro lo sanno.

PATRIZIO PALLADINO
Nilus
Nilus
©AGOSTINO LONGO
Nilus


Gli amici di MondoerreGli Amici di Mondoerre

  

Gli amici di Mondoerre

01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 www.scuola.elledici.org www.igiochidielio.it BimboBell www.oratoriosing.it/ www.associazionemeter.it www.tremendaonline.com www.dimensioni.org www.esemalta.com www.noivicenza.it www.davide.it 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10