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LA FORMULA DEI RECORD

Quattro titoli consecutivi per Michael Schumacher tra i conduttori, addirittura cinque per la Ferrari tra le scuderie automobilistiche. Un monopolio che nella storia della Formula Uno non ha riscontri. E allora ecco che il copione della stagione è praticamente già: caccia alla Ferrari, a qualsiasi costo, una Ferrari che ha vinto lo scorso anno il 50 per cento dei Gran Premi disputati (8 su 16) e che fa leva su tutta una serie di innovazioni tecnologiche – oltre che sulle grandi motivazioni di Schumacher e Barrichello - per ribadire la propria leadership. “I nostri rivali –analizza Ross Brawn, direttore tecnico della Ferrari - stanno crescendo e accettano sempre meno volentieri che a trionfare siano esclusivamente i colori italiani. Bmw, Mercedes, Renault, Toyota, Honda, Ford sono giganti che non gareggiano per il piacere di esserci ma per vincere e per imporre la propria tecnologia”. Una Ferrari, insomma, da uno contro tutti, che ha scelto di cambiare il minimo indispensabile (ma ci sono voluti 3.500 disegni per realizzare la vettura completa) e che ha puntato su pochi ma sostanziali correttivi: lo spostamento in avanti delle masse e il “passo” più corto per far lavorare meglio le gomme, la compressione del serbatoio della benzina per consentire strategie di corsa più snelle (sono previsti in compenso più pit-stop). Ma la vera carta vincente potrebbe essere rappresentata dal rinnovato rapporto con la Bridgestone: la Ferrari punterà dunque ancora una volta su treni di gomme dall’impasto misterioso (il top-secret è di rigore) ma capaci di garantire prestazioni massimali. Un rischio? “Quella con la Bridgestone – osserva Ross Brawn - si è rivelata la partnership più cruciale. Vinceremo o falliremo in base alla forza delle nostre gomme, ma ciò avverrà condividendo le responsabilità”. Scommessa aperta, in definitiva, visto che le avversarie dirette monteranno in gran parte gomme Michelin. Spy-story in scuderia Già in occasione delle prove, prima a Maranello e poi a Valencia, la nuova F2004 ha suscitato una straordinaria impressione battendo a più riprese con Schumacher e anche con Barrichello il record della pista. Il tutto nonostante la scelta in direzione di una aumentata potenza a scapito tuttavia dell’agilità. Soltanto in Australia, nel Gran Premio di Melbourne che scandirà il via ufficiale della stagione, potremo valutare gli effettivi progressi della Ferrari ma è certo che progressi sostanziali riguarderanno anche tutte le scuderie della prima fascia. Certi aspetti, tuttavia, si conosceranno soltanto nel giorno del debutto: il timore di venire in qualche modo copiati dalla concorrenza è infatti grande, le innovazioni di carattere tecnico sono state prodotte in gran segreto e non è un mistero il fatto che proprio la Ferrari abbia dovuto ricorrere alla magistratura per denunciare il furto di disegni riguardanti le soluzioni aerodinamiche. Una spy-story che sembra legata a una talpa della Toyota e sulla quale tuttavia né Jean Todt né Ross Brawn intendono soffermarsi: “La vicenda – dicono - verrà discussa davanti a un tribunale. Ogni valutazione è prematura”. Si correrà per la vittoria, sembra di capire, senza esclusione di colpi. E i primi “affondo” sono stati messi a segno attraverso strategie da calcio-mercato portando in Ferrari elementi importanti come John Iley, capo dell’aerodinamica prelevato dalla Renault e destinato a sostituire il greco Nikos Tombazis, il mago del vento passato in forza alla rivale McLaren. “La Ferrari – commenta Luca di Montezemolo - ha una grande forza: riesce sempre a fare squadra. Siamo cresciuti portando avanti persone destinate ad aumentare le proprie responsabilità all’interno della scuderia. Senza trascurare il fatto che disponiamo del più grande pilota dell’era moderna, Michael Schumacher, e di una guida di grande affidabilità come Rubens Barrichello”. I nomi? Aldo Costa, per esempio, e Luca Baldisserri, quest’ultimo chiamato a coordinare il lavoro dei tecnici sulle piste. Le novità La vera incognita del Mondiale è rappresentata dalle nuove regole che impongono l’impiego nel fine settimana, per prove, qualifiche e gara, di un solo propulsore. Il motore, in sostanza, è destinato a reggere per tre giorni consecutivi senza interventi esterni. All’atto pratico le case automobilistiche saranno costrette a elaborare propulsori in grado di percorrere il doppio dei chilometri rispetto allo scorso anno: quasi 800 invece dei tradizionali 350. Si cercherà quindi la ricerca di un equilibrio tra la potenza-gara e la distanza da percorrere ed è proprio in questa direzione che la Ferrari soprattutto ma anche la Renault e la Bmw hanno incanalato i propri sforzi. Gli interventi principali hanno riguardato l’aerodinamica, il telaio, le sospensioni e lo sterzo. Il sistema di punti introdotto nel 2003 e giudicato sleale dalla Ferrari verrà invece mantenuto. Era stato Luca di Montezemolo a criticare la decisione di assegnare punti secondo un formato “10-8-6-5-4-3-2-1” invece del precedente “10-6-4-3-2-1” e aveva sollecitato la Federazione a cambiarlo. Il sistema privilegia in effetti chi ha continuità nei piazzamenti al traguardo (10 punti al primo arrivato, 8 al secondo e così via) e penalizza invece chi vince nel complesso il maggior numero di gare. Basti dire che nella passata stagione il pilota della McLaren Kimi Raikkonen ha quasi vinto il campionato nonostante avesse riportato una sola vittoria rispetto alle 6 di Schumacher. Schumacher nel mirino Proprio Raikkonen, insieme con Alonso e Montoya, viene considerato dagli esperti l’avversario più temibile per la Ferrari. La previsione è stata confermata dall’esito delle prove. Le Renault sono sembrate in gran forma (Alonso è stato l’unico, sul circuito di Monmelò, in Spagna, a ottenere il miglior tempo con la R”24 in 1’14”687) mentre anche le McLaren, dopo le difficoltà iniziali dovute all’usura dei freni, hanno cominciato a correre spedite. Nel mirino, naturalmente, continua a esserci Michael Schumacher. “La Ferrari è ai vertici dal 1997, ormai fa più notizia quando è battuta che quando vince. Il tema dell’anno è che qualcuno, come noi, vuole continuare a vincere mentre altri vogliono cominciare a farlo”. Le parole di Luca di Montezemolo hanno colto in effetti nel segno. E tuttavia basta la sicurezza manifestata da Schumacher a entusiasmare l’esercito dei fans della Rossa. “La F2004 è la Ferrari più bella di sempre – garantisce - e io sono molto ottimista. Con questa vettura potremo conquistare un altro campionato del mondo. Ai tifosi dico di stare tranquilli perché faremo il massimo, come sempre. Gli avversari più temibili? Mio fratello Ralf, Alonso, Montoya e Raikkonen, sono questi i nomi che vi dovete appuntare”. Chi ha misurato i toni (ma non poi tanto…) è stato Rubens Barrichello. “Nell’ultima stagione - ha confidato - ho maturato una calma che potrà consentirmi di conquistare il campionato del mondo entro tre anni. Il rapporto con Schumacher? Nessun problema: ciascuno di noi conosce benissimo i propri compiti”. L’escalation di Alonso L’obiettivo di Fernando Alonso, giovanissimo idolo dei tifosi spagnoli, è dichiarato: vuole fare di tutto per proporsi come l’avversario numero uno di Schumacher. A Palermo, dove Flavio Briatore ha presentato ufficialmente la nuova Renault, ha suscitato un entusiasmo straordinario. “Ho una macchina sofisticata –osserva - ma al tempo stesso semplicissima da guidare. Le sue doti migliori? La potenza e la stabilità. Il telaio può essere migliorato ma è già buono”. Schumacher vede lo spagnolo tra i favoriti per il titolo ma lui frena. “Mi fa piacere – dice - ma non credo che si possa puntare subito a questo traguardo. Io e la Renault siamo il binomio del futuro, ho fiducia in una squadra di gente in gamba”. L’unico problema per Alonso e per la Renault (ma non è un problema da poco) è rappresentato dal budget limitato messo a disposizione per la sezione sportiva: solo 160 milioni di euro, una cifra che sembra enorme ma che stride rispetto ai costi sempre più elevati della Formula Uno. Attorno ad Alonso lavora tuttavia un team di 800 persone ed è proprio sulla compattezza del gruppo che punta il direttore della Renault Flavio Briatore. “La partenza di due tecnici di grande qualità come Gascoyne, passato alla Toyota, e Iley – commenta - non si farà sentire. Alonso potrà contare sulla collaborazione di tutti, è un talento, come lui ci sono solo Schumacher e Raikkonen. Con la Renault ha un contratto fino al 2005, sa che può contare su una casa automobilistica che è la prima in Europa e la quinta nel mondo”. Nella passata stagione, in effetti, Alonso ha precisato qualità davvero notevoli per un quasi debuttante. Un talento vero che dovrà comunque superare l’handicap del motore nuovo montato dalla Renault: soprattutto all’inizio le necessità imposte dalla sperimentazione potrebbero rappresentare un freno. Gli italiani Trulli e Fisichella Grande attesa anche per i due piloti italiani in gara. Jarno Trulli agirà a tutti gli effetti da seconda guida della Renault alle spalle di Alonso. “Il fatto di correre al fianco di un fenomeno – dice - non mi turba. Tra noi c’è una sana rivalità, i giudizi su Fernando sono tutti meritati, ha talento. Spero quest’anno di avere più fortuna, di non restare appiedato e di poter cogliere anch’io le stesse opportunità che ha avuto Alonso”. Briatore è convinto che possa ritagliarsi prima o poi anche un ruolo da protagonista: “Trulli può portarsi in breve sullo stesso piano di Alonso, tra loro c’è collaborazione e armonia, oltre a una sana rivalità agonistica che va a vantaggio delle prestazioni. Jarno in gara corre con molto giudizio, deve soltanto trovare la giornata giusta. Per sbloccarsi definitivamente e per compiere il salto di qualità ha bisogno soprattutto di una cosa: vincere il suo primo Gran Premio. Ha un contratto in scadenza alla fine del 2004, un motivo in più per brillare”. L’altro italiano, Giancarlo Fisichella, sarà un osservato speciale anche da parte della Ferrari soprattutto per via delle gomme Bridgestone in dotazione alla Sauber. “Non sarà facile contrastare le Michelin – ammette - ma la Bridgestone è un colosso, ci sarà equilibrio. Almeno lo spero…”. Fisichella è considerato il più tecnico tra tutti i piloti della Formula Uno. Ha già vinto un Gran Premio nella scorsa stagione e può contare su un gruppo di sponsor davvero consistente: oltre allo storico marchio “Red Bull” a sostenere la Sauber di Fisichella ci sarà anche il porto di Sokhna nel golfo di Suez, a 120 chilometri dal Cairo e non mancherà una compagnia cinese, la “Tai Gang Life”, al debutto assoluto in Formula Uno. ADALBERTO SCEMMA
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