Non sa farsi il nodo alla cravatta, anche perché il “cappio al collo” non lo sopporta e stonerebbe sotto la sua faccia da cartoon e gli occhi che bucano il video come due laser.
Si mantiene in forma e in linea …diretta (con radio e tv) divorando montagne di carote come il coniglietto Bunny e tracannando ettolitri d’acqua peggio di un dromedario sahariano (uno scandalo per uno che viene dalla terra del buon vino di Romagna!).
Da qualche anno viaggia con microfono e valigia sempre a portata di mano, dividendosi tra le sedi Rai di Roma e Milano e le “location” sparse nella Penisola per le nuove puntate di Screensaver, il fortunatissimo format televisivo di cui è ideatore e conduttore.
Oltre che la faccia (e non potrebbe essere che …da schiaffi, trattandosi di un ex collaboratore di Mondo Erre) Federico Taddia (Fede per gli amici) impresta idee e voce, dalla tipica cadenza bolognese, alla trasmissione L’altrolato, programma di Radiorai alla ricerca del “lato B” delle persone e dei loro mestieri curiosi. Uno come lui dalla battuta fulminante e dalla scrittura allegra non poteva che finire alla corte di Fiorello e della sua cult-band di Viva Radio 2.
Il ragazzo (classe 1972) di strada ne ha fatta tantissima da quando ha imparato a fare il buffo e il puffo sul palco della sala parrocchiale del suo paese, Pieve di Cento (Bologna). È passato, quando era ancora “under 12”, per le pagine di Topolino e di Mondo Erre per finire su Radio 24-Il Sole 24 ore con Pappappero (un nome così poteva inventarlo solo lui), facendone l’unica trasmissione vietata ai grandi.
In questo allegro trotterellare tra giornali, radio e tv, riesce a ritagliare qualche ora per i due figli e la moglie. Davvero troppo poco e ne soffre. Per sua fortuna non l’hanno ancora cacciato di casa. E come potrebbero sgridare un bravo ragazzo come lui?
L’INTERVISTA
Con una presentazione così, adesso sarai sommerso da domande lavoro dalle radio e tv di mezzo mondo… E, come minimo, dovresti pagare la pizza a tutta la redazione. Sei pronto?
Prontissimo, la pizzeria però la scelgo io…
Affare fatto. Però non montarti troppo la testa…
Tranquillo, non corro questo pericolo anche perché …non so dove l’ho lasciata. Accetto comunque la stoccatina (per caso te l’ha suggerita il mio vecchio capo?). So che basta poco per passare “dalle stelle alle stalle”... E l’odore dello stallatico non mi attira tanto. Meglio rimanere con i piedi per terra, come quando ero in oratorio, dove mi è stato insegnato a divertire e a divertirsi, ma senza mai uscire dal copione giusto.
Hai un’aria ancora da ragazzino ma hai già un grande futuro …alle spalle…
Bravo, vedo che hai studiato e ti sei informato. Per gli amici lettori ricordo solo che dopo gli anni dell’oratorio ho scritto al direttore proponendomi di scrivere per Topolino. Non ci crederai, ma è rimasto folgorato dalla mia creatività (come, poi, il direttore di Mondo Erre… E per accontentare uno come lui ce ne vuole…). Quello che pubblicavo è piaciuto anche a Disney Channel e, poco dopo anche alla Rai.
E così sei passato a “Screensaver”…
Risposta esatta. Lavorando per Topolino ho girato per parecchie scuole elementari e medie. Ho scoperto che gli studenti realizzavano dei bei cortometraggi che finivano inutilizzati negli scaffali dei presidi. Mi sono detto: “Visto che c’è roba buona, perché non riprenderla e rilanciarla a un audience più grande?”. E, voilà! È nato Screensaver.
E dopo la tivù per ragazzi, la radio per i grandi. Quanto hai “pagato” Fiorello perché ti prendesse nella sua squadra?
Mi sono svenato al punto che avrei potuto fare io il barbone nel famoso spot in cui lui recita insieme a Mike. Per fortuna della mia famiglia è andata molto più liscia. Un giorno, dopo aver partecipato a una puntata di Viva Radio 2 ho fatto scivolare sulla sua scrivania una serie di battute che avevo scritto per il suo programma. La mattina dopo, alle otto, squilla il cellulare. Dall’altra parte Fiorello mi chiedeva di collaborare con lui imitando la voce di Nanni Moretti. Roba da non crederci. Da allora siamo diventati anche molto amici.
Adesso ti pagano per far ridere. Ma riesci a fare il buffone anche in casa?
Dovresti domandarlo a mia moglie e ai miei figli. Da come sghignazzano ogni volta che apro bocca (anche quando cerco di fare il serio) direi proprio di sì. Purtroppo questi momenti sono sempre troppo brevi per colpa del lavoro che mi porta sovente fuori casa. Meno male che posso godere di lunghi periodi di vacanza: allora lì faccio il papà “full time”.
Il suo lato B
I ragazzi sono da sempre il tuo mondo (…Erre). Da cosa nasce questo tuo interesse?
Da che cosa? Non bisogna essere geni (come me) per capirlo: dal loro essere genuini e spontanei. Una qualità che è scomparsa negli adulti. Tivù e giornali li trattano solo come fessacchiotti da imbonire con cellulari e merendine. E sbagliano. Basta vedere quanto sono bravi quando presento loro il microfono: mi travolgono come un fiume in piena parlando di se stessi, degli amici, dei genitori, degli insegnanti.
Bella l’idea de “L’Altrolato”. Come l’hai avuta?
…scrivendo per Mondo Erre che da sempre va alla ricerca dei personaggi minori, di quelli che non alimentano il gossip ma fanno qualcosa di buono per gli altri. Cerco di raccontare il “lato B” delle persone, quello meno conosciuto come capitava una volta per la seconda facciata di un disco musicale. In due anni ho conosciuto storie incredibili da raccontare scovate con l’aiuto di una redazione eccezionale.
E il “lato B” di Fede?
Io credo di essere tutto un lato B, visto che non ho capito ancora qual è il mio lato A. Sarà forse perché ho anche un lato C?
E hai per caso un lato D, in cui si nasconde qualche rimpianto?
“Rimpianto” è una parola che non fa parte del mio vocabolario, né del mio carattere. Meglio “rinuncia”. Ne ho dovuto fare parecchie. Da quelle semplici, come giocare a basket e studiare il cinese, a quelle più serie come terminare l’università (mi mancano solo pochi esami). Comunque non mi sono dato per vinto: taglierò anche questi traguardi.
E tra le rinunce che ti bruciano non c’è, per caso, anche Mondo Erre?
Cattivaccio che sei! Sono anni che tengo buono il capo dicendo che prima o poi rientro in squadra e tu mi vai a svegliare il can che dorme! Mi è dispiaciuto tantissimo chiedere una “sospensiva”. Ma prima o poi torno a casa, come Lassie, perché questo è anche il mio …Mondo. Se l’oratorio mi ha insegnato a conoscere i ragazzi, la rivista è stata una straordinaria “palestra” professionale e di vita. Senza questa, non sarei riuscito ad arrivare dove sono.
Di’ la verità: ma almeno lo leggi ancora?
Hai una domanda di riserva? Se valgono le intenzioni, sì. Se vale la verità, rispondo di no. Sono troppo distratto. Oltre a dimenticarmi di pagare le bollette e le ricariche del telefono, mi sono scordato di rinnovare l’abbonamento. In realtà, quel poco di tempo libero che ho lo dedico ai miei. Però, appena entro in un oratorio o in una scuola e trovo una copia la rivista, mi ci tuffo come ai bei tempi.
FRANCESCO FINIZIO
