Non ha l’occhio verde e la chioma arruffata di Riccardo Scamarcio né la voce suadente e il fisico scattante di Nicolas Vaporidis, eppure - nel suo piccolo - anche Shrek è un rubacuori. Le sue armi di seduzione non sono certo il fascino e l’eleganza, ma la generosità e l’ottimismo con cui si fa largo nell’impetuoso mare della vita.
Per la gioia di milioni di fan che - a una manciata di giorni dall’inizio dell’anno scolastico - si godono gli ultimi scampoli d’estate tra un ghiacciolo alla menta e un compito di matematica da terminare, l’orco più scorbutico e divertente del mondo torna al cinema in una nuova avventura diretta da Chris Miller e prodotta dalla DreamWorks di Steven Spielberg, l’eterno ragazzo di Hollywood.
Un trono vacante
L’idillio tra Shrek e Fiona - dopo anni di matrimonio - procede a gonfie vele. Hanno edificato il proprio nido d’amore nella putrida e fangosa palude di Duloc, circondati dall’affetto degli amici più cari: l’inseparabile Ciuchino, che non perde occasione per immischiarsi nelle vicende altrui e attaccare discorso con chiunque, e l’astuto Gatto con gli stivali, coraggioso e romantico come un cavaliere medioevale.
Un giorno - all’improvviso - la loro serenità viene infranta da una triste notizia: re Harold, il papà di Fiona che un incantesimo ha trasformato in rospo, sta poco bene e ha intenzione di appendere al chiodo scettro e corona del regno di Lontano Lontano.
Terrorizzato all’idea di abbandonare per sempre la maleodorante palude di Duloc e di diventare sovrano di Lontano Lontano, Shrek accompagna Fiona al capezzale di re Harold e - scortato dai fidi Ciuchino e Gatto con gli stivali - si mette in cammino verso la Britannia per una missione speciale: rintracciare il giovane Arthur Pendragon e convincerlo a ereditare il trono di Lontano Lontano. Nipote della regina Lilian e cugino di Fiona, Arthur è uno studente brufoloso, secchione e un bel po’ presuntuoso e non immagina certo che l’incontro con l’orco dalle orecchie a trombetta lo farà passare alla storia con il nome di re Artù.
In attesa di abbracciare Arthur e di porgli la corona sul capo - intanto - re Harold deve difendersi dalla minaccia del principe Azzurro che, per impadronirsi del regno di Lontano Lontano, si allea con capitan Uncino e i malvagi della peggior risma che popolano il mondo delle fiabe. Ma Fiona e le sue agguerritissime amiche - Cenerentola, Biancaneve, Raperonzolo e la Bella addormentata nel bosco - li attendono al varco, decise a salvare il regno a colpi di astuzia e di kung-fu.
Quattro “superwoman”
Più frizzante ed esplosiva delle due che l’hanno preceduta, la terza avventura di Shrek si annuncia come il fiore all’occhiello della stagione cinematografica che sta per cominciare.
Per realizzarla, la DreamWorks ha messo in campo le più aguzze teste pensanti della computer animation disponibili sul mercato, affidando loro la mission (quasi) impossible di rendere più reali del vero le incredibili gesta dell’orco verdolino e della sua sgangherata tribù.
“Oltre agli inossidabili protagonisti - spiega il regista Chris Miller - la pellicola propone un poker di new entry da leccarsi i baffi: le quattro superwoman che aiutano Fiona a resistere contro gli assalti del principe Azzurro e dei suoi sgherri per impossessarsi della corona di Lontano Lontano”.
Questa volta - infatti - le indiscusse protagoniste delle fiabe più amate appaiono assai diverse da come si è soliti immaginarle: Biancaneve, vincitrice del concorso Miss Reame e perennemente circondata dagli animaletti del bosco, si atteggia a diva e pretende di essere sempre al centro dell’attenzione; Cenerentola, fissata per l’ordine e la pulizia, è un catalogo vivente di tic e di manie; Raperonzolo, lunatica e permalosa, restituisce con gli interessi anche il più piccolo torto subìto; la Bella addormentata nel bosco, perennemente assonnata e con la testa tra le nuvole, vive gran parte del proprio tempo sprofondata nel mondo dei sogni.
A chi gli domanda il segreto del successo planetario di Shrek, Miller risponde - sorridendo - che “Shrek parla direttamente al cuore dei ragazzi perché, per crescere, affronta i loro stessi problemi: nel primo episodio crede di non essere degno di innamorarsi, nel secondo è convinto di non essere in grado di formarsi una famiglia, nel terzo ha paura di assumersi la responsabilità di governare Lontano Lontano. È un personaggio incantevole, che poco a poco impara a credere in se stesso e a superare le difficoltà”.
Dopo aver assistito, con il cuore in gola e il sorriso sulle labbra a quest’ultima avventura, le schiere di fan dell’orco verdolino possono memorizzare sull’agenda due appuntamenti impedibili: nel 2008 Shrek, Fiona e i loro amici debutteranno a Broadway - il tempio della commedia musicale - in Shrek: the musical e nel 2010, per la quarta volta, torneranno a prendere d’assalto le sale cinematografiche di tutto il mondo.
CARLO TAGLIANI
