La giornata, festosa e solenne, è di quelle destinate a passare alla storia. Dopo anni trascorsi a combattersi e a farsi la guerra, il re di Sparta Menelao ed Ettore, principe di Troia, hanno deciso di comune accordo di deporre le armi: l'odio, che fino a pochi giorni fa divideva i due eserciti, si è sciolto come neve al sole. Per festeggiare la pace, Menelao ha organizzato nel proprio palazzo un banchetto da leccarsi i baffi. I servi - in un viavai senza sosta - depongono arrosti fumanti e pietanze succulente sulle tavole imbandite mentre il vino, tra un brindisi e l’altro, scorre a fiumi.
D’un tratto, le guardie si avvicinano a Menelao e gli sussurrano parole concitate. I suoi occhi si rabbuiano e il sorriso si deforma in una smorfia di dolore. La sala improvvisamente ammutolisce e lo sguardo di tutti i commensali è rivolto a Menelao.
“La principessa Elena mia sposa - sussurra Menelao con un filo di voce - è stata rapita da Paride, il fratello del principe Ettore”. Meraviglia e sbigottimento calano come una cappa opprimente sugli invitati, perplessi e attoniti. E il sospetto che Menelao ed Ettore torneranno presto ad incrociare le armi si fa certezza, come testimonia la pellicola Troy, diretta dal regista tedesco Wolfgang Petersen.
Per orgoglio e per amore
Rimasto solo, Menelao non riesce a darsi pace. L'umiliazione che Paride gli ha inflitto è troppo grave, e va vendicata. Decide così di rivolgersi al fratello Agamennone, re di Micene, che è il sovrano più potente di tutta la Grecia, per convincerlo a liberare Elena e a dare una lezione ai Troiani.
Agamennone acconsente: raduna le truppe più valorose del proprio esercito e si prepara ad assediare le mura di Troia, anche se di Elena e dell’onore di Menelao gli importa assai poco. Egli mira a conquistare Troia per accrescere la propria potenza, fama e ricchezza.
Per riuscire nell’impresa, Agamennone arruola Achille, il più coraggioso e valoroso guerriero vivente. Tutti - in Grecia - lo temono e lo rispettano, e c’è addirittura chi sussurra che sia figlio degli dei. Arrogante e ribelle, non si ferma davanti a niente e a nessuno: l’unica molla che pare animarlo e fargli superare ogni ostacolo è un’insaziabile sete di gloria.
Al momento della resa dei conti, i Greci sembrano avere la meglio. Achille, da autentico fuoriclasse, mena fendenti e sprona l’esercito a dare il meglio di sé. Ma quando, dopo aver litigato con Agamennone, Achille abbandona l’esercito e rifiuta di combattere, i Troiani riconquistano le posizioni perdute. La “partita” sembra destinata al pareggio, quando ai Greci viene l’idea di nascondendosi all’interno di un gigantesco cavallo di legno...
Un cast stellare
La sceneggiatura di Troy è un mix vivace ed azzeccato di tre capolavori dell’antichità: l’Iliade e l’Odissea del poeta greco Omero e l’Eneide del poeta latino Virgilio.
A vestire i panni di Achille, l’eroe permaloso ed imbattibile, è Brad Pitt. Occhi azzurro cielo e capelli lisci e lunghi come fili d’oro, festeggia il ritorno sugli schermi a una manciata d’anni dai successi di Sette anni in Tibet e Ocean’s eleven.
“Le riprese di questo film sono state una vera festa - confessa Brad, mentre i costumisti estraggono le frecce conficcate nel suo scudo - perché ho potuto dar vita al mio lato più spericolato ed avventuroso. Achille mi piace, perché è valoroso, non si risparmia ed è un avversario leale”.
A regalare un’aura di nobile regalità al principe Ettore è Eric Bana, che ha temporaneamente abbandonato il colorito verdognolo e gli accessi d’ira che lo hanno reso famoso in Hulk. “Mi sono divertito tantissimo - racconta entusiasta -. La storia antica mi ha sempre appassionato e avere la possibilità di interpretare un principe leggendario e coraggioso è stato un autentico regalo”.
A prestare i lineamenti e il volto al giovane Paride è, invece, Orlando Bloom, reduce dai recenti successi di La maledizione della prima luna e della trilogia de Il Signore degli Anelli. “Questo è, per ora, l’ultimo “anello” di una carriera pazzesca - confida, mentre si allontana dal set al termine di una ripresa - . A volte ho paura di svegliarmi e di scoprire che è tutto un sogno... Paride, comunque, è molto diverso da me: è istintivo, egoista e irresponsabile. Si rende conto che la sua “bravata” causerà morte e distruzione, ma non ha la forza e la maturità di tornare sulle proprie decisioni per rimediare”.
Tra Londra, il Messico e Malta
Le riprese, iniziate a Londra il 29 aprile 2003, sono proseguite - nei mesi successivi - in Messico e sull’isola di Malta. Ne erano previste anche in Marocco, ma sono state cancellate a causa della sua vicinanza con l’Iraq.
Il budget messo a disposizione dai produttori si aggirava intorno ai 180 milioni di dollari, spesi in gran parte per pagare i compensi delle star hollywoodiane e per gli effetti speciali. Le scene di battaglia, le panoramiche del mare solcato da migliaia di flotte da guerra, la pioggia di petali che accoglie il carro sul quale Elena e Paride fanno il proprio ingresso trionfale a Troia - insieme a molte altre, disseminate lungo tutto il film - hanno richiesto l’ingegno e l’attenzione dei maghi del computer.
“Nel corso del tempo gli uomini si sono fatti guerra l’un l’altro per i motivi più diversi: per il potere, per la gloria, per l'onore - osserva, pensoso, il regista - . A me interessava evidenziare come la passione di due innamorati possa incendiare una guerra destinata a devastare un'intera civiltà. Alcuni dicono che la guerra tiri fuori il peggio e il meglio degli esseri umani. Ma io credo che la guerra sia sempre e solo un disastro, per tutti coloro che ne vengono coinvolti. E sono convinto che il mio film lo dimostri”.
Dopo Achille e i suoi compagni, altri eroi della storia antica si preparano - nei prossimi mesi - a prendere d’assalto le sale cinematografiche di tutto il mondo. Tra essi, un kolossal diretto da Oliver Stone e interpretato da Colin Farrell e dal redivivo Leonardo Di Caprio su Alessandro Magno, il seguito del campione d'incassi Il gladiatore e una pellicola ispirata alle leggendarie vicende di Re Artù.
CARLO TAGLIANI
