La protagonista di queste avventure – Nina de Nobili – è una ragazzina coinvolta in una guerra fra alchimisti, buoni e cattivi. Entrata in possesso della villa di suo nonno, dopo la sua morte (ritenuto il miglior alchimista del mondo), comincia a scoprire l’affascinante mondo dell’Alchimia, turbato dai malvagi che tentano in tutti i modi di danneggiare il meraviglioso pianeta Xorax: la Sesta Luna.
La grande missione di Nina sarà quella di far trionfare la buona alchimia, quella a fin di bene, su quella cattiva che minaccia Xorax, per salvare l’intero universo.
Il successo de "La Sesta Luna" ha dato poi avvio ad un altro brillante ciclo di romanzi protagonista Geno: "Geno e il sigillo nero di Madame Crikken", "La Runa Bianca del Girifalco d'Oro" e "Lo specchio rosso della verità".
La storia racconta le avventure di Geno, una ragazzo che vive fino a undici anni con lo zio Flebo Molecola in seguito al rapimento dei suoi genitori e di suo fratello per mano del Summus Sapiens Yatto. Quando in paese, a Campana di Sotto, giunge la misteriosa Madame Crikken, a Geno gli si dischiuderà
un mondo fino a poco prima sconosciuto, che riguarda lui, i suoi genitori e una insolita scuola dove si impara ad utilizzare il potere della mente.
Mistero, magia, avventura, antiche alchimie e poteri della mente vengono alla ribalta nei romanzi di Moony Witcher, in modo nuovo e quanto mai sorprendente. Come afferma l’Autrice stessa a Mondo Erre, "la magia dei mie personaggi non si ottiene con una bacchetta magica in mano".
E sicuramente sarà stata questa l’alchimia giusta che avrà acceso l’interesse di tanti lettori verso i suoi libri, l’aver cioè proposto una magia alternativa a quella della saga del maghetto Harry Potter.
L’intervista
Moony, prima di diventare scrittrice, sei stata una studentessa. Quale era allora il tuo sogno nel cassetto?
Dopo la laurea in Filosofia volevo proseguire con il dottorato di ricerca ma il destino mi ha portato a frequentare le redazioni dei giornali e così il mondo della carta stampata mi è entrato nel sangue. Sono diventata giornalista professionista dopo molti anni di gavetta. E ne sono fiera. Ma non ho mai pensato di diventare scrittrice.
Sei giornalista di Cronaca Nera. Cosa riesce a darti di più la scrittura Fantasy?
Le saghe fantasy che scrivo esprimono il lato filosofico che mi appartiene da quando andavo all’università. Ritengo che l’immaginazione e la fantasia siano strumenti indispensabili per poter pensare. La razionalità e la logica possono e devono camminare a fianco della creatività. Il lavoro di giornalista richiede soltanto una buona capacità di descrivere la realtà e un’etica professionale lineare.
Qual è stata la vera svolta che ti ha spinta a scrivere storie per ragazzi?
L’amore. Già, l’amore per mio marito. L’inizio della mia storia di scrittrice potrebbe sembrare una favola ma è la verità.
Dove scrivi abitualmente le tue storie?
Scrivo rigorosamente in camera da letto, in un angolo. Ho una scrivania colma di carte, fogli, libri, disegni, gingilli, candele, giocattoli… Non riesco a scrivere nulla da altre parti. Il mio angolo è il mio guscio.
Nei tuoi romanzi i personaggi hanno sempre nomi curiosi e azzeccati. Qual è l’alchimia giusta per inventarli?
Me lo chiedono in molti ma una risposta non ce l’ho. L’unica cosa che posso dire è che i nomi che invento evocano sempre qualcosa che voglio dire. I nomi sono importanti perché danno spessore al personaggio.
Cosa rappresentano per te Nina e Geno?
La sfida della vita, la crescita e la capacità di capire se stessi e il mondo.
Qual è il punto-forza del genere Fantasy?
L’immaginazione. Senza immaginazione l’umanità non saprebbe gustare la musica, l’arte, la filosofia, la scienza. Insomma, senza creatività non esisterebbe nulla. Il fantasy apre le porte all’impossibile e ai sogni. E tutto ciò, anche se può apparire contradditorio, aiuta a vivere con i piedi per terra.
Quali messaggi vuoi comunicare al cuore dei lettori con i tuoi romanzi?
L’importanza dei sentimenti. Dell’amicizia e del rispetto per le diversità culturali ed etniche. In tutti i miei romanzi ci sono personaggi di lingue diverse. Ma l’obiettivo è uno: quello di far prevalere il Bene sul Male avendo la consapevolezza che non esiste un mondo candido. Il male e l’odio fanno parte dell'uomo.
Oggi il libro deve vedersela con tv e Internet. Cos’ha un romanzo di diverso dalle nuove tecnologie?
I libri possono farti viaggiare con la mente senza condizionarti. Sono compagni silenziosi ma presenti. Non hanno bisogno di effetti speciali perché la straordinarietà è tutta nelle parole che leggi. I romanzi non potranno essere mai sostituiti da internet. Se ciò accadesse sarebbe la fine della libera immaginazione. E della pacifica e sana solitudine.
La solitudine?
La solitudine del leggere è assai diversa da quella di starsene ore davanti al computer. La crescita intellettuale avviene solo nel momento della criticità. Internet è facile, veloce, superficiale, violenta anche se utile e affascinante. Ma è meglio una pagina di un libro che si può toccare, annusare, strappare, sottolineare… che una serie di immagini sovrapposte, elenchi di chat, messaggi brevi scambiati con centinaia di persone virtuali. Certo, i rapporti possono anche consolidarsi ma bisogna prestare attenzione alla falsità e all’ambiguità del mondo che naviga pensando di aver capito tutto e di avere la verità in tasca solo perché lo hai visto e saputo da youtube.
Dopo le avventure di Nina, di Geno e del Gatto Fantasio, cosa dobbiamo aspettarci?
Sto preparando una nuova saga, e il primo libro uscirà a novembre. Posso svelare solo il titolo: "Morga, la Maga del Vento".