L’estate avanza portando con sé un’aria allegra e solare. Approfittatene per ricaricare le batterie, ma non mandate in ferie il cervello. E sempre meglio tenerlo in allenamento, magari leggendo un buon libro. Buone vacanze.
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L’impegno ecologico
Mi chiamo Paolo e ho 12 anni. Sono un’impallinato di ecologia, nel senso che mi comporto seguendo le regole delle campagne per vivere in un mondo più pulito: divido i rifiuti nei cassonetti, partecipo alle uscite delle organizzazioni ambientaliste per la pulizia dei parchi, approvo le domeniche senza auto, anzi, vorrei più centri cittadini chiusi al traffico. Il mio problema è che queste convinzioni le esprimo con forza ovunque: in famiglia, in classe, con gli amici. E se vedo qualcuno che non si comporta “ecologicamente”, intervengo criticandolo e costringendolo a cambiare comportamento. Tutto questo ha incominciato ad allontanare da me varie persone: alcuni compagni mi evitano, con altri ho litigato, e anche in famiglia mi dicono che esagero. Ma è più forte di me. Eppure tutti dovremmo avere a cuore il mondo in cui viviamo. Sbaglio?
Paolo, Ravenna
Caro Paolo,
la tua ultima affermazione, ovviamente, non è sbagliata. Tutti dovremmo essere più rispettosi dell’ambiente: dal suo stato di salute, dipende la qualità della nostra vita e, di conseguenza, del pianeta. Anche piccoli gesti, per molti considerati inutili, visti in questa prospettiva diventano importanti: non gettare per terra la carta o le sigarette spente, non calpestare le aiuole, rinunciare all’auto quando non è indispensabile, differenziare i rifiuti, ecc. Fino ad arrivare, con maggiore impegno, a seguire le campagne ambientaliste per aumentare le aree protette, combattere la speculazione edilizia selvaggia, pulire parchi, spiagge e fiumi, salvaguardare le acque e così via.
Considerando la tua passione per questi temi, è quasi automatico che il tuo animo verde ti faccia vedere… rosso quando qualcuno non rispetta il “galateo dell’ecologia”. Devi però imparare a frenarti, pur con le tue buone ragioni, perché altrimenti ti ritroverai emarginato da tutti, o quasi. E i maleducati che non rispettano l’ambiente continueranno a farlo. Questo non vuol dire rinunciare ai tuoi interventi. Semplicemente usa maggior gentilezza nel far notare, a chi sbaglia, il suo comportamento scorretto, spiegandogli magari le ragioni per cui sarebbe meglio che cambiasse atteggiamento. Sarai più convincente e non rimarrai senza amici.
Pazza per Keanu Reeves
Mi piacerebbe avere notizie su Keanu Reeves, l’interprete del film Matrix, che ammiro tantissimo. Puoi rispondermi? Grazie.
Alessia
Cara Alessia,
ecco un breve profilo del tuo attore preferito. Keanu Reeves è nato a Beirut, in Libano, il 2 settembre 1964 da madre inglese e padre cino-hawaiano. Dopo aver frequentato dei corsi di recitazione prima a Toronto (Canada) e poi in Pennsylvania (Stati Uniti), punta su Los Angeles per sfondare nel mondo del cinema.
Dopo aver fatto vari lavori per mantenersi, ottiene finalmente una parte in un film per la tv, Terapia di gruppo. Solo nel ’90, però, arriva un ruolo importante, nella pellicola Point break, che lo lancia nella carriera. Da quel momento, gira diversi film, anche firmati da registi impegnati, spaziando tra più generi e fornendo buone interpretazioni. I suoi più grandi successi sono Speed e la trilogia di Matrix. Le sue passioni: scorrazzare in moto, suonare il basso, andare a cavallo, fare surf e praticare hockey su ghiaccio.
La ficcanaso
Ho 10 anni e ho un’amica che mi da consigli per farmi fare colpo su un amico della mia classe che mi piace. Mi dice che devo mandargli un biglietto dove c’è scritto T:V.B. Ogni sera mi telefona per dirmelo, ma io le dico che non voglio, che ci penserò quando sarò più grande, ma lei insiste. Mia mamma sostiene che sono poco convinta e che devo essere più sicura. Ha ragione lei. Poi, questa amica mi vuole imporre di non invitare al mio compleanno una nostra compagna di classe, ma voglio essere io a decidere. Insomma, si intromette sempre nei miei affari. Sono in una situazione disperata. Puoi darmi un consiglio?
Cecilia, Trento
Carissima Cecilia,
l’identikit che mi fai della tua amica è più che chiaro: ha i classici connotati della ficcanaso. E per allontanarne il fastidioso… ronzio, simile a quello delle api, non occorre certo l’insetticida: basta seguire il consiglio della mamma e la tua “vocina” interna che ti dà ottimi suggerimenti.
Capisco benissimo che, forse, ti dispiace rompere con la tua amica, ma mi pare si stia allargando un po’ troppo nella tua vita. Allora, prova a limitarne il raggio d’azione: quando telefona, fai rispondere tua mamma, facendole dire che sei occupata e poi non richiamarla. Vedrai che si stuferà. A scuola, cerca di tenerla a distanza, magari frequentando più assiduamente altre compagne. Se poi non la smette di entrare pesantemente nella tua vita, stacca i contatti con lei.
Per quanto riguarda il ragazzo che ti piace, hai già trovato tu la risposta al problema. È presto per impegnarsi in una storia: meglio aspettare fra qualche anno, quando avrai un’età più matura per vivere le cotte sentimentali.
Un mondo malato
Ho letto una e-mail ricevuta sul computer dal comico Beppe Grillo che definisce il nostro Paese al crepuscolo: fuga di cervelli, anziani in difficoltà, disoccupazione, corruzione, alleanze tra settori forti per guadagnare solo più soldi, industria in crisi, ecc. Queste cose mi hanno fatto venire la pelle d’oca.
Anch’io so che l’Italia ha un sacco di belle cose: un patrimonio storico e culturale, aree naturalistiche, prodotti “made in Italy” conosciuti nel mondo, tanto turismo. Ma mi accorgo che è solo una “facciata”. In certe classifiche, l’Italia è messa sullo stesso piano di Namibia, Estonia o Colombia come possibilità di futuro. Cosa si può fare per cambiare le cose? Ci preoccupiamo dell’inquinamento e della fame del mondo, ma dovremmo pensare anche agli otto milioni di persone che vivono sotto la soglia della povertà nel nostro Paese. Scusa lo sfogo, ma è solo l’opinione di una ragazza di 14 anni che vuole più speranza per il futuro, che vuole certezze.
Caterina
Carissima Caterina,
mi scuso per aver dovuto riassumere la tua lunga e articolata lettera per motivi di spazio, ma ne ho conservato il senso. Certo, la situazione non è allegra, almeno osservando cifre e dati che rimbalzano continuamente dai media. Le difficoltà ci sono e, non per consolarci, sembrano difficoltà condivise in una larga parte d’Europa e in altri Paesi cosiddetti industrializzati.
Qualcuno dice che siamo di fronte a una nuova rivoluzione simile, per certi versi, a quella industriale della fine dell’800. E i cambiamenti portano inevitabilmente nuove difficoltà e incertezze. Può darsi sia vero.
Le soluzioni per uscire da questi problemi, onestamente, non so quali possano essere, semplicemente perché non sono un’economista o un politico. Sicuramente, dal dopoguerra in poi, l’Italia ha compiuto passi da gigante. Se per tanti anni si è vissuto, e si vive, in un benessere sostanzialmente diffuso, lo dobbiamo a tante persone, importanti e comuni, che con il loro lavoro, la creatività, l’impegno hanno fornito al Paese una formidabile spinta. Credo ce ne siano ancora in circolazione.
