Chi erano i re Magi? In quale Paese abitavano? Cosa li aveva spinti fino a Betlemme? Sono domande che non hanno mai avuto risposte certe. Ma dal "diario" di Set e Sara forse riusciremo a saperne qualche cosa di piu'.
La notizia li aveva elettrizzati e stentavano ancora a crederci anche adesso che stavano "preparando i bagagli". Era accaduto qualche giorno prima. Il padre, carovaniere, li aveva chiamati e comunicato che sarebbero partiti per un lungo viaggio insieme a tre strani e ricchi personaggi di passaggio dalle loro parti. Set e Sara avevano sgranato gli occhi per la felicita': avrebbero visto nuove terre e incontrato altre persone.
Certo, il lavoro non sarebbe mancato, e anche la fatica: badare ai cammelli, alle scorte di cibo e acqua, montare le tende e cosi' via. Ma il richiamo dell'avventura era troppo forte. E per fissare quel percorso per sempre nella memoria, lo avrebbero scritto anche nel "diario di bordo" che tenevano con loro da tempo. Gli episodi da raccontare non sarebbero mancati. Set e Sara non sapevano ancora che stavano per diventare testimoni di una vicenda straordinaria accompagnando i Re Magi in quel viaggio. Ecco i loro appunti.
Primo giorno: a Cana
"Sono gia' un po' di giorni che non passa alcun viandante qui a Cana. La situazione non e' delle migliori: il dominio dei Romani, in piedi da oltre cinquant'anni, e' piu' che mai solido e ricchi opportunisti ne approfittano per imbastire i loro affari. Come Erode, fattosi proclamare re dall'imperatore romano, che tiranneggia la gente sempre piu' povera.
Anche i nostri scribi, che ogni giorno interpretano e insegnano la Legge di Mose', e i sacerdoti, che offrono sacrifici nel tempio, non riescono a fare nulla. Ci vorrebbe qualche novita', qualcuno che cambiasse le carte in tavola. E invece: nulla! Speriamo che questa situazione non duri a lungo. Se continua cosi', piu' che badare ai cammelli, saremo costretti a mangiarli!"
Set
Secondo giorno: i tre signori
"Le tre persone arrivate stamane sembrano proprio dei signori. Il capo-carovana dice che vengono da molto lontano. D'altra parte, chi arriva dall'Oriente di solito fa una sosta a Cana prima di continuare il viaggio. Non sono riuscita a capire i loro nomi, parlano una lingua incomprensibile. Uno di loro, pero', parla come noi, altrimenti sarebbero stati guai seri. Beh, certamente non per noi ragazzi, a cui e' proibito rivolgere la parola ai gran signori.
Cosi', come al solito, abbiamo dovuto caricare bagagli tutto il giorno. Tra l'altro, ci sono tre bauli dall'aria preziosa che non perdono mai di vista. Dovro' cercare di scoprire cosa contengono, ma c'e' tempo: il viaggio e' appena cominciato".
Sara
Terzo giorno: il debole e il forte
"Un re? Sono venuti a trovare il figlio di un re? Ma Erode non ha figli appena nati! Di chi stanno parlando? Questi tipi sono un po' strani: rimangono per ore in silenzio e quando aprono bocca declamano detti e proverbi. L'altro giorno, per esempio, quando il loro capo si e' scelto il cammello piu' vecchio, a me e' venuto da ridere: "Saggia scelta!" ho pensato. Lui si e' girato e come se mi avesse letto nel pensiero ha detto: "Non giudicare mai dalle apparenze! A volte il cielo sceglie il debole per confondere il forte!".
Cosa avra' voluto dire? Francamente non lo capisco, per fortuna che sono gentili con tutti, anche con noi: la sera intorno al fuoco insistono per far mangiare subito anche noi ragazzi, e' la prima volta che non dobbiamo aspettare gli avanzi".
Set
Quarto giorno: con gli occhi al cielo
"Il cielo stellato e' meraviglioso! Starei a guardarlo per ore, proprio come i signori che stiamo accompagnando. Ogni notte lo osservano con attenzione usando degli strani strumenti, per poi parlottare fittamente tra loro.
L'altra sera uno di questi signori, il piu' basso, era rimasto solo a scrutare l'oscurita'. All'improvviso, si e' voltato e mi ha vista. Mi sono spaventata ma lui con un sorriso ha fatto cenno di avvicinarmi. Mi ha messo un braccio sulle spalle, ha indicato il cielo e ha sussurrato: "... grande il Dio che ha fatto tutto questo!". ... vero, non ci avevo mai pensato: se e' grande il cielo sopra noi, quanto sara' grande Dio sopra i cieli! Peccato solo che sia cosi' lontano".
Sara
Quinto giorno: l'incontro con Erode
"Oggi siamo arrivati a Gerusalemme. La citta' santa richiama un sacco di gente con il tempio e il palazzo reale. Noi abbiamo puntato proprio verso questo ultimo edificio. Mentre i tre signori entravano nella reggia, io ho rintracciato mio cugino Beniamino, che fa lo stalliere per i soldati di Erode. L'ho convinto a farmi entrare nel palazzo attraverso un passaggio segreto. Volevo assistere all'incontro tra il sovrano e i miei "amici".
I Magi, senza tanti giri di parole, hanno chiesto a Erode dove fosse nato il re dei Giudei. Quindi, c'e' un altro re! Non ne bastava uno? Gia' cosi' siamo messi male. La domanda non e' piaciuta a Erode: gli e' scivolato il bicchiere di vino dalla mano e si e' macchiato la tunica. Deve aver pensato che un altro sovrano puo' sottrargli potere. L'espressione del suo viso non prometteva niente di buono".
Set
Sesto giorno: verso Betlemme
"Secondo giorno a corte. Abbiamo saputo da Beniamino che Erode e' diventato incredibilmente gentile. A parer suo, non e' un buon segno. Oggi e' stato urgentemente riunito il sinedrio e il consiglio degli scribi. Erode vuol sapere dove nascera' il re dei Giudei secondo le Scritture.
A Gerusalemme non si parla d'altro e alcuni gruppi di persone hanno iniziato ad inneggiare al Messia. I Romani non sono stati a guardare, compiendo alcuni arresti".
Sara
"Verso sera, partiamo per Betlemme. A pensarci bene un nuovo sovrano non poteva che nascere nella citta' del nostro re Davide. ... strano, pero', che non siano arrivati in visita altre grosse personalita'. Mi chiedo come sara' questo re. E anche Erode e' curioso: "Mi raccomando, al ritorno passate a portarmi sue notizie", ha detto ai Magi".
Set
Settimo giorno: i tre bauli
"Questa notte, mentre tutti dormivano, ho aperto i tre bauli misteriosi. Che splendore! Il primo era ricolmo di oro e la cosa mi e' sembrata ovvia: quale regalo migliore per un re? Il secondo conteneva incenso dal profumo meraviglioso. Il terzo dell'amarissima mirra, e la cosa mi ha lasciato perplesso: perche' portare a un re una medicina usata anche come unguento per i morti?
Stavo ancora domandandomelo quando uno dei signori, il piu' alto e magro, e' comparso davanti a me. Ho cominciato a tremare come una foglia al vento: "Adesso mi frustano a sangue!". Lui, fissandomi, ha detto: "Sono doni per il re. Sara' un grande re, potente e forte. Salvera' il suo popolo e per esso dara' tutto, anche la sua vita". Poi, chiusi i bauli, mi ha invitato ad andare a dormire. Sono rimasto ammutolito".
Set
Ottavo giorno: l'incontro nella stalla
"Giunti a Betlemme, aspettammo la sera per cercare la casa del re. I Magi continuavano a scrutare il cielo; poi, indicando una luce, puntarono decisi verso una strada. Arrivammo davanti a una modesta casa. I signori bussarono, salutarono il padrone e dissero di essere li' per il re. L'uomo non parve meravigliato e s'incammino' verso la stalla. I tre invitarono me e Set a seguirli.
Entrati nella stalla, li vedemmo. In un angolo, c'erano un uomo e una donna con lo sguardo amorevole rivolto a un bambino. Uno dei Magi ci disse di consegnare i doni alla madre. Noi restammo senza parole. Set divenne rosso come un peperone. Il signore ci tranquillizzo': "Non temete, voi ragazzi sarete i primi a entrare nel suo regno!". Consegnammo i doni. La madre li apri' sorridendo. Solo quando vide la mirra sembro' che un'ombra le oscurasse il viso. Ma uno dei signori le sussurro': "... un grande re e alla fine uscira' vittorioso". Lo sguardo della donna torno' a farsi sereno.
Che emozione! Rimanemmo nella stalla per l'intera notte, per poi partire al mattino presto. Ero convinta di ripassare a Gerusalemme, ma i Magi insistettero per andare direttamente a casa. Strano. E strano anche il loro "capo": ho notato che durante il viaggio aveva il viso rigato di lacrime, ma non erano lacrime di gioia. Sembrava che avesse ricevuto la notizia di una tragedia. La conferma arrivo' da Kaleb, l'aiutante arabo: "Ho sentito i signori parlare di una visione di un angelo, che ha dato nuovi ordini". Certo che se non l'avessi visto non ci crederei: bambini, re, angeli, sogni, stelle! Questa storia ha dell'incredibile".
Sara
Nono giorno: un bambino speciale
"Erode e' un mostro. Quando si e' accorto che i signori non sono ripassati da lui ha ordinato che in tutta la sua terra venisse ucciso ogni bambino maschio dai due anni in giu'. Appena l'ho saputo, ho lasciato l'accampamento e sono corso come un matto a Betlemme per salvare quel neonato.
Quando sono arrivato, ho trovato la stalla vuota. Il padrone di casa mi ha detto che erano partiti verso l'Egitto dopo la nostra visita. Avevano fretta. Vinto dalla curiosita', ho chiesto cosa avesse di speciale quel bambino. Il padrone, con un pizzico d'imbarazzo, ha risposto: "La notte in cui e' nato una grande luce si e' formata sopra la mia casa attirando i pastori del posto. E molte persone mi hanno giurato di aver visto un coro di angeli che inneggiava a Dio".
Sono rimasto a bocca aperta. Ho continuato a pensarci mentre tornavo a casa. Se non avessi conosciuto i signori venuti da lontano forse non avrei creduto a una simile storia, ma in questi giorni molte cose sono cambiate nel mio animo. Si', dopo aver assistito a un evento del genere, la mia vita non puo' essere piu' la stessa".
Set
LUIGI COTICHELLA