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6. IL COMMERCIO EQUO E SOLIDALE

CHE COSA E'

È una nuova forma di mercato, alternativa a quello tradizionale. Il Commercio Equo e Solidale (CE&S) è stato riconosciuto dalla Carta Europea e si fonda su criteri poco …commerciali, ma onesti: la trasparenza dei costi e dei ricavi, nel rispetto dei produttori e dei consumatori.

Alla base c’è l’applicazione attenta e rigorosa dei due aggettivi: equo (il prezzo e laequo ripartizione della torta dei guadagni) e solidale (= sostegno ai lavoratori e produttori dei Paesi più poveri).

In concreto, il CE&S:

rispetta le persone che lavorano e l’ambiente;

 sostiene le economie più penalizzate del Su del mondo;

importai prodotti direttamente dalle cooperative di contadini e artigiane li paga in anticipo, saltando gli intermediari affaristi;

migliora le condizioni di vita dei lavoratori sottopagati e sfruttati;

ridistribuisce in maniera giusta i guadagni (assegnando alle cooperative di produzione il 30-50% in più delle multinazionali);

denuncia i meccanismi perfidi dello sfruttamento del lavoro minorile;

collega direttamente gli importatori ai produttori;

promuove lo sviluppo sostenibile;

coinvolge gli Organismi nazionali e internazionali per la difesa e il sostegno dei piccoli produttori e la tutela dell’ambiente,

destina il surplus dei ricavi alla costruzione di ambulatori, case, scuole dei lavoratori e incrementa le coltivazioni biologiche (senza l’utilizzo di fertilizzanti chimici).

UN PO’ DI STORIA

Il CS&S inizia alla fine degli anni ’50 contro le nuove forme del colonialismo economico, imposto dai Paesi ricchi a quelli del Sud del mondo e applicato dalle multinazionali.

Prende avvio in Olanda, Germania e Regno Unito.

Negli anni ’60 e ’70 l’idea si diffonde in quasi tutte le nazioni europee e sbarca anche in Giappone e negli Stati Uniti,

Nel 1964, a Ginevra, viene lanciato lo slogan “Trade not aid” (= commercio, non aiuto) per un maggior equilibrio nella distribuzione della ricchezza mondiale, tramite il miglioramento delle condizioni di vita nei Paesi economicamente meno sviluppati. Fino ad allora le nazioni più industrializzate detenevano l’esclusiva del commercio ed escludevano dal mercato i produttori minori.

ALCUNI DATI

A. IL CE&S IN EUROPA (Dicembre 2000):

100 importatori – 3000 Botteghe del Mondo – 1.250 occupatimarket

100.000 volontari – 45.000 supermarket coinvolti.

La Germania è la nazione con un fatturato più alto dei prodotti del CE&S (circa il 39% del totale), seguita da Olanda (16%), Svizzera (15%), e Gran Bretagna (12%).

B. IL CE&S IN ITALIA:

Negli anni ’70 compaiono i primi prodotti su iniziativa di gruppi e terzomondisti. Su queste piccole esperienze, cresce l’interesse per il CE&S e spuntano diverse organizzazioni non governative (ONG) che si affermano alla fine degli anni ’80.

Nel 1974, la cooperativa Sir John di Morbegno (Sondrio) inizia l’importazione di prodotti dal Bangladesh.

Oggi i maggiori centri di importazione sono: il CTM (Cooperativa Terzo Mondo, gestione le Botteghe del Mondo, fondata nel 1988), il Commercio Alternativo , il RAM (Robe dell’Altro Mondo) e la Sir John Ltd, Transfair Italia.

La Transfair, fondata nel 1994, è un marchio internazionale che certifica i prodotti equi e ne stabilisce la commercializzazione. Devono essere rispettati sia dagli importatori che dai distributori con la licenza del marchio. Applica in pieno i criteri del CE&S. La “filiale” italiana è formata da importatori, associazioni (Acli, Agesci, Pax Christi...) e ONG (ManiTese, Focsiv, Cospe...). Il primo prodotto, simbolo dello sfruttamento economico, lanciato sul mercato con il TrasFair Italia, è il caffè (1995), seguito da Thè, miele, cacao, cioccolato, succo d’arancia e banane (nel 2000).

PER CAPIRE MEGLIO

CITAZIONI

“In Honduras il caffè, prima di essere esportato, viene comprato e rivenduto da ben 5 diversi intermediari: quello del villaggio, quello del comune, poi quello del distretto, della regione e infine quello nazionale. Anche dopo aver lasciato il Paese, la catena di intermediazione continua, dall’importatore fino al consumatore finale.

Grazie al Commercio Equo abbiamo ridotto il numero degli intermediari, e adesso l’intero prezzo del caffè viene pagato ai produttori. […] I benefici complementari: le scuole, le strade, i negozi e i depositi costruiti dalla cooperativa per l’intera comunità, lo sviluppo economico e sociale, il pre-finanziamento che permette di evitare gli speculatori finanziari, l’accesso alle informazioni e maggiore autonomia sul mercato internazionale”.
(Dagoberto Suazo Zeleya, presidente Unione Cooperative Produttori Caffè, Honduras).

“La disperazione dei piccoli coltivatori, la caduta del prezzo del caffè e l’assenza di alternative, sono le cause che hanno portato alla rivolta. Noi chiediamo ai cittadini dei Paesi sviluppati di pagare dei prezzi più equi per i nostri prodotti”.(Associazione Produttori Caffè ISMAM, Messico).

LA VIDEOCASSETTA

Scambi solidali: il commercio equo, EMI, BOLOGNA 1996.

I LIBRI

Lettera a un consumatore del Nord, EMI, BOLOGNA 1994

Il caffè, dal chicco alla tazzina… evitando la Borsa di New York! e Tutto sul cacao dolce-amaro, sono fascicoli informativi da richiedere alla Trasfair Italia (Passagio De Gasperi 3 – 35131 Padova; tel. 049.87.05.823, fax 049.87.05.10, info@transfair.it).

Centro Nuovo Modello di Sviluppo, Nuova guida al consumo critico, EMI, Bologna 2000

SITI

www.assobdm.it, Associazione Italiana delle Banche del Mondo.

www.commerciequo.or, commercio equo e responsabile.

www.retelilliput.org, per un’economia di giustizia.

 

FORUM

Facendo la spesa, normalmente la gente si lascia condizionare dalla pubblicità e sceglie i prodotti più reclamizzati. Succede anche a te e ai tuoi genitori?

Pensi qualche volta che diversi cibi, vestiti e oggetti sono il frutto del lavoro di contadini e operai sfruttati e pagati pochissimo?

Leggi le etichette abbinate ai prodotti pere conoscerne gli ingredienti e la provenienza?

Potendo scegliere tra una cioccolata famosa e una con il marchio della catena del CE&S, quale preferiresti?

LAVORO DI GRUPPO

Ogni 100 lire di caffè, 87 rimangono nel Nord e 13 vanno al Sud del mondo. Sulla base del fascicolo La storia del caffè, ricostruite il viaggio dal produttore al consumatore per capire come viene diviso il suo costo finale.mondo

È tempo di sensibilizzare la tua famiglia e gli amici e dare spazio ai prodotti “trasparenti”, esclusi dal ciclo dello sfruttamento. Preparate una mostra con foto, ritagli di giornale e riviste sui generi di consumo incriminati (li trovate facilmente sui siti internet) e quelli “puliti” del CE&S.

Con l’aiuto delle botteghe del CE&S organizzate un mercatino domenicale in cui degustare e vendere i loro prodotti. Indicate in modo chiaro, su cartelloni, la destinazione finale del ricavato a favore di una missione o di una cooperativa del Sud del mondo.

Videoregistrate alcune pubblicità sul caffè, cioccolata, thè e provate a leggere come messaggio promozionale che ne decanta la bontà nasconda eventuali situazioni di sfruttamento.

Per il compleanno o per una festa tra amici preparate il rinfresco a base di prodotti del CE&S. È un modo concreto per aiutare i più poveri.

© Mondo Erre • Valerio Bocci

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©AGOSTINO LONGO
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