Ha centrato la qualificazione della squadra azzurra per gli Europei a dispetto dei critici. Ma Roberto Donadoni, commissario tecnico della Nazionale, ha un carattere tosto e, soprattutto, non è il tipo da lasciarsi condizionare. Lo ha dimostrato nei quasi due anni che lo hanno visto al timone della squadra
campione del mondo: nessuna compiacenza nei confronti dei grandi club, scelte quasi sempre oculate (alcune addirittura controcorrente, e comunque coraggiose), un’idea di gestione del gruppo paragonabile a quella che ha caratterizzato l’indimenticabile Enzo Bearzot.
Inutile dire che la nostra Nazionale andrà agli Europei non soltanto per onorare il titolo iridato ma anche, e soprattutto, per vincere. Le motivazioni dei campioni del mondo uscenti, da Buffon a Zambrotta, da Cannavaro a Camoranesi, da Toni a De Rossi, sono ancora ben delineate: una ragione in più per pensare a un’Italia comunque protagonista al di là di presenze (la Francia, la solita Germania, l’Olanda, il Portogallo o la Danimarca) tradizionalmente molto qualificate.
Sono addirittura 15 i reduci da Germania 2006 che Donadoni ha schierato in occasione della recente amichevole con la Spagna. Il blocco di Marcello Lippi è stato quindi in gran parte confermato, un blocco non soltanto affidabile ma anche, e soprattutto, dalla mentalità vincente. Dei 23 iridati mancheranno in definitiva soltanto Peruzzi, ritiratosi dall’attività, Totti e Nesta, che hanno rinunciato in via definitiva alla Nazionale, Inzaghi, per raggiunti limiti di età, Zaccardo e Barone, in condizioni di forma non ottimali, Del Piero e Gilardino, che sperano tuttavia in un ripescaggio in extremis. Al momento Donadoni ha proceduto infatti a 21 scelte quasi definitive lasciando tuttavia la porta aperta ad altre due convocazioni.
Oltre ai due portieri (Buffon e Amelia) il commissario tecnico azzurro convocherà sette difensori (Cannavaro, Barzagli, Grosso, Zambrotta, Materazzi, Panucci, Oddo), otto centrocampisti (Camoranesi, Pirlo, Gattuso, Ambrosini, Perrotta, De Rossi, Aquilani e un esterno offensivo ancora da scegliere, forse Palladino) e sei attaccanti (Toni, Di Natale, Quagliarella, Borriello, Iaquinta e un sesto che potrebbe anche essere Del Piero, oppure Gilardino). Una squadra che nasce dunque senza le tradizionali polemiche, sempre che i critici non creino all’ultima ora un "caso Del Piero" se non addirittura un "caso Cassano" per mettere in difficoltà Donadoni.
Le avversarie
Sono sedici, come è noto, le squadre che prenderanno parte ai prossimi Europei. Oltre a Svizzera e Austria, che rappresenteranno i Paesi organizzatori, sono al via le quattordici squadre uscite da qualificazioni piuttosto serrate se è vero che sono rimaste escluse squadre del calibro di Inghilterra, Ucraina e Danimarca.
Vediamo, tra
i possibili protagonisti, i giocatori che militano o che hanno militato nel nostro campionato. Nella Grecia l’unico noto al grande pubblico è l’ex-romanista Dellas mentre l’Austria, priva di nomi di rilievo, punterà sul napoletano Garics. Molti sconosciuti anche nella Svizzera ad accezione di Vonlanthen, già al Brescia, e dell’udinese Illner. Personaggi ben conosciuti invece nella Nazionale olandese, che farà leva su Van der Saar, Seedorf, Van der Vaart e Van Nistelrooy.
Nella Croazia troveremo Simic, mentre nella Repubblica Ceca, dopo l’addio di Nedved, giocheranno Kovac, Jankulovski, Ujfalusi, oltre ai bei noti Cech, portiere del Chelsea, e Koller. La Svezia punterà sul portiere Isaksson, già juventino, e naturalmente su Ibrahimovic. Toccherà a Adrian Mutu guidare la Nazionale romena, forte anche di Contra, Lobont e Chivu, mentre la Germania allineerà in porta l’ex-milanista Lehmann, cui faranno compagnia fuoriclasse come Ballack e Klose.
Maniche e Nuno Gomes troveranno spazio nel Portogallo accanto a Deco e Cristiano Ronaldo. La Francia punterà invece ancora una volta sugli inossidabili Thuram,Vieira e Henry. Infine la Turchia, con Emre a fungere da regista. Nessun "italiano" nella Spagna (che avrà in Fabregas la propria stella), nella Polonia e nella Russia.
Le edizioni precedenti
È stata la Nazionale dell’Urss, con i leggendari Lev Jaschin e Igor Netto, a vincere la prima edizione degli Europei, nel 1960. La Spagna di Luisito Suarez ha vinto il titolo nel ’64 mentre gli azzurri hanno centrato il loro primo e unico successo nel 1968, quando gli Europei sono stati disputati in Italia.
Nel 1972 il primo dei tre successi tedeschi (gli altri nel 1980 e nel 1996) mentre la Cecoslovacchia si è imposta nel 1976. La Francia di Michel Platini ha vinto l’edizione del 1984 bissando il titolo nel 2000. Successo olandese nel 1988 e danese nel 1992. La squadra campione uscente è invece la Grecia, che si è imposta a sorpresa in Portogallo. Va detto tuttavia che la Nazionale greca ha superato a vele spiegate il girone eliminatorio, decisa a ribadire ora il proprio ruolo di "castiga-grandi".
Il calendario
L’Europeo prenderà ufficialmente il via il 7 giugno prossimo alle 18 a Basilea con Svizzera-Repubblica Ceca, seguita a Ginevra (ore 20.45) da Portogallo-Turchia. Il giorno dopo, a Vienna e a Klagenfurt, scenderanno invece in campo Austria-Croazia e Germania-Polonia.
L’Italia debutterà il 9 giugno a Berna (ore 20.45) contro l’Olanda e giocherà la seconda partita del girone eliminatorio il 13 giugno contro la Romania a Zurigo. Infine il testa a testa ormai tradizionale con la Francia sempre a Zurigo, il 17 giugno.
I quarti di finale verranno giocati dal 19 al 22 giugno a Vienna e Basilea, sedi anche delle due semifinali in programma il 25 e 26 giugno. Finalissima a Vienna, "Ernst Happel Stadion", il 29 giugno alle 20.45.
In totale verranno utilizzati otto stadi, quelli di Zurigo, Ginevra, Berna e Basilea in Svizzera, quelli di Vienna, Salisburgo, Innsbruck e Klagenfurt.
©Mondo Erre - Adalberto Scemma