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Un’amica in redazione

Per pubblicare un libro

Tanti complimenti per la tua rubrica! Tempo fa hai dato dei consigli ad un’aspirante scrittrice ed essendolo anch’io, li ho seguiti. Ora ho finito di scrivere un romanzo fantasy e vorrei pubblicarlo. Molti lo hanno letto e, dopo critiche e critiche, è pronto per il pubblico. A chi mi posso rivolgere? Come posso fare? Che consigli hai? Saluti.
Vale ’93
 
Cara Vale,
le case editrici raramente accendono il "disco verde" per le nuove firme. I costi per la pubblicazione di un libro sono molto alti. Non basta stampare, bisogna librovendere. Per questa ragione, alcuni editori chiedono all’autore di pagarsi l’edizione; così se l’opera rimane nei magazzini e sugli scaffali loro non rischiano nulla. Se i tuoi "correttori" ti hanno, però, dato l’"ok, si stampi!", dovresti contattare un’editrice vicina o cercare l’indirizzo sul web.
Potresti trovare qualcuno disposto a prenderti in considerazione perché vede in te un nuovo "fenomeno" della letteratura. E allora è fatta. In caso contrario, fai come tanti altri tuoi "colleghi": armati di pazienza, continua a leggere e a scrivere. Nel frattempo prova a contattare la redazione di qualche rivista o giornale locale. Potrebbe essere una buona base per il grande lancio nel mondo della carta stampata. Con i miei più entusiastici "in bocca al lupo!".
 

Tra due classi

Quando ero in Prima superiore avevo un gruppo di amiche che erano nella sezione "C", mentre io ero nella "D", e stavo sempre con loro. In Seconda sono rimasta per un anno intero con quelle della mia classe, così ho smesso di avere contatti con quelle della "C".
Ora però mi mancano moltissimo e non riesco a riallacciare i rapporti con loro perché appena sto con quelle della "D" mi escludono e quelle della "C" (a cui tengo moltissimo) non riescono a integrarmi con loro. Ho parlato di questo fatto a entrambe le "classi", ma nessuna mi ha dato una soluzione. Mi sei rimasta solo tu. Ti prego, aiutami. Grazie.
Impaurita ’93
 
Carissima Impaurita,
hai voluto imitare "la danza delle api" che saltellano da un fiore all’altro o stare con un piede in due scarpe. Prima hai snobbato le une, poi le altre: questa indecisione ti ha penalizzata. Ti avranno calcolata come una ragazza dalle idee poco chiare, mentre tu cercavi semplicemente di stare bene con tutte.
L’ultimo anno di "allontanamento" dalle amiche della "C", a cui tenevi di più, può aver causato una forma di scollamento dal gruppo. Staccandotene, è venuta meno la complicità nel fare le cose insieme e da qui il disagio di estraneità che provi oggi. E dall’altra parte, nella "D", non essendoti mai ambientata completamente, hai bissato l’effetto identico.
Non tutto, però, è perduto, visto che da entrambi i gruppi non sono arrivate critiche negative verso di te. Prova quindi a riallacciare di nuovo, con pazienza, i collegamenti: accettabili con la "D", visto che ci devi convivere a scuola, più intensi con la "C", dove ti trovi meglio. Magari, facendoti aiutare, nelle rispettive sezioni, da qualche amica con cui sei più in confidenza.
 

Chi è "peppia"?

Vorrei chiederti un consiglio. Alcune mie "amiche" hanno litigato fra di loro. Io mi sono "schierata" con una parte, quella che mi sembrava avere più ragioni. In compenso, mi hanno detto che sono "peppia", ma non è così. Cosa faccio?
Miriam
 
Cara Miriam,
vatti a fidare delle "amiche", soprattutto quelle da mettere, come fai tu, tra le virgolette. E se lo meritano proprio per averti attaccato solo perché ti sei schierata con la parte opposta. Più che una "peppia", ovvero un’acida pettegola, ti sei comportata da persona normale. "Peppie" saranno loro che non trovano di meglio che sparlare di te, invece di apprezzarti per il coraggio di dire ciò che pensi. Ed è quello che dovresti far presente al gruppetto, con delicatezza, per poi prenderne le distanze.
 

Tre domande

Sono un ragazzo di dodici anni. Mi chiedevo, da tanto tempo, perché il tuo giornale non è molto conosciuto nelle scuole medie statali. Infatti, nella mia classe sono solo io a leggerlo pur essendo un giornale moderno che parla dei gruppi musicali e tante altre cose interessanti.
Comunque ti scrivo per ribattere a un consiglio che hai dato a Miley ’93 nell’ottobre 2007. Secondo me, lui la corteggia perché forse è nato qualcosa. Anche a me è capitato di fidanzarmi con una ragazza senza esserne innamorato, per poi diventarlo. Come mai?
Ho un’altra domanda: perché tutti scrivono solo le iniziali del loro nome quando finiscono una lettera?
Spero che potrai rispondere alle mie 3 domande.
Sgambi ’95
 
Carissimo Sgambi,
ti propongo subito al mio capo come addetto al marketing di Mondo Erre! Hai capito che la rivista vale e che merita di essere conosciuta da tantissimi altri ragazzi. Purtroppo non riusciamo a raggiungere tutti perché non andiamo né in televisione né alla radio. Viviamo sul "passaparola" di persone intelligenti come te che la leggono e ne parlano agli altri. E per questo, grazie di cuore.
Quanto all’innamoramento, non è infrequente che si apprezzi sempre più una persona frequentandola. All’inizio, magari, la si trova simpatica, cresce l’amicizia che, a poco a poco, si trasforma in qualcosa di più solido e importante.
Su quanti si firmano con le sole iniziali (o il nickname) ho una mia idea: credono che sia più importante la domanda che chi la firmi. O no?
 

Gli piaccio o no?

Ho 12 anni e frequento la seconda media. In questo periodo c’è un ragazzo che mi piace, ma continua ad evitarmi. Non so se lo fa perché gli piaccio o perché non gli interesso. Grazie.
Confusa ’95
 
Cara Confusa,
se ti evita ha capito che lo stai pedinando per "afferrarlo". E la cosa gli dà fastidio. A meno che non sia un timidone stratosferico e, al solo vederti, scappa in ritirata per l’imbarazzo. Ma questo lo scoprirai prima o poi. Un po’ di pazienza, please!
 

Fan di Nadal

Vorrei delle informazioni sul mio idolo Rafael Nadal e l’eventuale indirizzo del suo fan club. Grazie.
Maria
 
Cara Maria,
ho letto con piacere la tua lettera e della passione per il tennis che ti è stata accesa vedendo Nadal in azione. È un ottimo sport e fai bene a praticarlo. Per quanto riguarda il tuo idolo, eccoti qualche notizia. Nato il il 3 giugno 1986 a Maracor, nell’isola di Maiorca, in Spagna, Rafael Nadal Parera ha incominciato a giocare al tennis all’età di quattro anni. A otto vince già il suo primo torneo e nel 2001 diventa professionista.
Il 2005 è l’anno della sua affermazione definitiva e si inserisce tra i migliori giocatori del mondo. Tra i suoi exploit: record di 60 vittorie su terra battuta; tre volte di seguito vincitore del Roland Garros. Soprannominato "El Conquistador", si allena quattro ore la mattina e un’ora e mezza in palestra nel pomeriggio.
I suoi hobby: cinema (i film preferiti: Titanic e Il gladiatore), giocare a golf, calcio e alla playstation. Il suo sito ufficiale è
www.rafaelnadal.com dove c’è anche la pagina dedicata al fan club.
 

Un animale per amico

La tua rubrica è molto bella e ti scrivo per chiederti un consiglio. È da quando sono piccola che vorrei avere un cane con cui giocare e di cui prendermene cura, ma i miei genitori non sono d'accordo con me perché non abbiamo abbastanza anespazio dove tenerlo.
Ho due fratelli e una sorella e non biasimo i miei genitori quando mi danno questa risposta; capisco il problema ma non riesco a fare a meno di desiderare un cane. Ho provato a chiedergli di prendere almeno due criceti, ma da quando sono morti i miei, non vogliono saperne di prendere altri animali. Come posso fare a convincerli a prendermi almeno una tartarughina o un cricetino?
Nihal ’95
 
Cara Nihal,
la tua passione per gli animali è ammirevole e lo è anche il tuo sforzo di capire le ragioni dei tuoi. È proprio così: in mancanza di spazio, il primo a soffrirne è proprio il cane a cui non basterebbero le tue coccole.
Altro impegno, ma pur sempre impegno, richiedono invece i criceti e le tartarughe. Impegno che quasi sempre ricade sui genitori presi già da altri pesi per mandare avanti la famiglia. Sono sicura che ti neghino il loro permesso non per cattiva volontà. E poi, non proveresti un po’ di tristezza nel tenere questi animaletti rinchiusi in una gabbia o in una minuscola vasca invece di essere liberi?
 
©Mondo Erre
Nilus
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©AGOSTINO LONGO
Nilus


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