Anno nuovo, problemi vecchi. Amicizia, cotte, qualche conflitto e preoccupazioni per il futuro. Sono i tasselli che formano il grande puzzle della vita. A volte si fatica a completare il "disegno", ma ci si puo' riuscire con una briciola di buona volonta’ e dialogo. Puo’ essere un bel programma per questo nuovo e fiammante 2005.
La coppia d'oro di Alias
Sono una fan sfegatata di Jennifer Garner e Michael Vartan e vorrei sapere tutto su di loro, dal loro peso all’indirizzo. Grazie e ciao.
Giulia
Cara Giulia,
non conosco il peso dei tuoi attori preferiti e non posso neppure trascriverti l’indirizzo per la privacy. Ho, pero', qualche notizia sugli Alias.
Jennifer Anne Garner (nella foto) e' nata a Houston, nel Texas, il 17 Aprile 1972. Studia danza per nove anni, poi si iscrive alla Denison University dell'Ohio e si laurea in teatro. A Los Angeles ottiene una parte nel serial tv Cenerentola a New York. Sul set incontra l’attore Scott Foley, che sposa nel 2000 per poi lasciare 3 anni dopo. La sua carriera prende il volo quando entra nel cast del poliziesco tv Alias, con cui vince i prestigiosi premi Emmy Awards e Golden Globe. Anche il cinema, cosi', si accorge di lei: interpreta, tra gli altri film, Prova a prendermi di Spielberg e Daredevil. Curiosita': suona bene il sassofono e se la cava con il kick boxing.
Michael Vartan e’ nato il 27 novembre 1968 a Boulogne-Billancourt (Hauts-de-Seine, Île-de-France) in Francia (padre francese, madre americana). I suoi genitori divorziano quando ha solo cinque anni e passa i primi anni della sua vita tra la Francia, dove suo padre vive, e gli Stati Uniti, dove abita la madre. Trasferitosi a 18 anni in America, entra a far parte di una scuola di recitazione dopo che molti gli hanno detto che aveva il potenziale per diventare un attore.
Compare in vari film, francesi e americani, ma e' con le serie tv Ally McBeal, Friends e Alias che ottiene grande notorieta'. Hobby: praticare tanti sport, in particolare hockey. Dipinge e suona la chitarra. Dal 2003 frequenta la collega di set Jennifer Garner (ma guarda un po'!).
No al vizio del fumo
Con il nuovo anno scolastico, sono in prima superiore. Sono entrata nel "mondo dei grandi", nel senso che e' aumentato lo studio ma anche il rischio di incontrare compagni che fanno uso di droga e sigarette. Tanti continuano a dirmi che sicuramente un giorno mi chiederanno di provare a fumare o altro, e cio' mi spaventa perché subito mi chiedo: ne saro' tentata o avro' il coraggio di dire di no?
Forse la risposta e' essere consapevoli a cosa si va incontro e se si e' proprio sicuri di voler sprecare la propria vita con del fumo che porta solo brutte conseguenze… In piu' mi da fastidio il fatto che alcuni miei amici fumino solo per farsi accettare dal gruppo o per accontentare chi offre la sigaretta, convinti che provare anche solo una volta non sia dannoso… Invece, proprio da quel momento scatta la dipendenza.
E’ inutile fumare o drogarsi, e' molto meglio coltivare le proprie aspirazioni: leggere, scrivere, cantare, pregare… Io dico: viva la vita, perché chi se la rovina solo per un po' di fumo nei polmoni, e' meglio che faccia un bell’esame di coscienza e capisca cos’altro c’e’ di bello nel nostro piccolo mondo.
Silvia
Brava Silvia, condivido in pieno le tue riflessioni che dimostrano di aver ben piantata la testa sulle spalle. Nessuno oggi puo' piu' mettere in dubbio i seri danni causati dal fumo. Eppure le statistiche registrano un preoccupante aumento di ragazzi e ragazze attirati da questo vizio, dimostrano la loro non-paura di farsi del male e la dipendenza da cio' che pensano gli amici.
Non parliamo poi delle altre droghe che predispongono a una vita infernale chi le usa e chi vive accanto. L’idea dello sballo e' …sballata in partenza. Perche' tanti giovani ci cascano? Solo perche' si lasciano trascinare dai compagni o dalla moda, senza pensare che calano in un abisso dal quale e’ impossibile risalire, salvo un miracolo
Sono discorsi talmente complessi, questi, che non possiamo esaurirli in poche battute. Mi auguri che chi legge prenda le distanze da fumo e droga pensando ai tuoi consigli: coltivare le proprie aspirazioni, sviluppare i propri talenti, non farsi intrappolare dalle facili tentazioni. Tu rimani fedele a queste convinzioni a costo di perdere qualche amico per strada. Sempre meglio che giocarsi la vita.
Una strana amica
Durante una gita scolastica, ho fatto amicizia con una ragazza, S., con cui ho poi trascorso un’estate insieme. Siamo diventate migliori amiche ma all’inizio della scuola (lei va in un istituto diverso dal mio), per suo volere, i rapporti si sono raffreddati, fino ad arrivare a mandarmi messaggi tipo "ti odio, non farti piu' sentire". La cosa mi e’ dispiaciuta, visto che le ero stata vicina anche in un momento delicato della sua vita (la separazione dei suoi). Non capivo cosa avessi fatto nei suoi confronti. Ho poi scoperto che una sua compagna di classe, A., che conosco, influenza le decisioni di S., dal carattere fragile.
Io ho cercato di portare pazienza, provando anche a uscire con loro, ma quando S. e' insieme ad A. sembra il suo clone, e chi ci va di mezzo sono io. Quando pero’ S. e’ da sola, ritorna ad essere quella di prima, con il carattere dolce. Il colmo si e' poi verificato un giorno che S. e' venuta a trovarmi a casa dopo mesi di assenza. L’ho aiutata a fare i compiti e poi si e' ripresa tutti i ricordi materiali della nostra amicizia (cartoline, foto, ecc.). Qualche giorno dopo, mi ha chiesto scusa, ma ormai ci vediamo pochissimo e io sto male nel vederla sotto l'influenza di A. Non so proprio cosa fare per aiutarla. Cosa mi consigli?
Sonia '89
Carissima Sonia,
la tua amica ha un carattere troppo elastico, fragile, facilmente influenzabile da A. La sua debole personalita’ non giustifica, pero', i suoi atteggiamenti. Francamente non so cosa altro potresti fare per recuperare l’amicizia: mi sembra che abbia compiuto ogni tentativo ragionevole per riavvicinarti a lei.
Prova a fare ancora un tentativo. In un momento in cui lei si comporta normalmente, parlale serenamente, senza pero' tirare in ballo A.: potrebbe interpretarla come gelosia. Se S. non capisce che la "vera" amica sei tu, otterrai come minimo il solito effetto di "chiusura", se non di presa in giro.
A quel punto, metti il cuore in pace e lasciala al suo destino. Quando aprira' gli occhi e si rendera' conto di aver perso una persona preziosa come te, sara' troppo tardi. A meno che tu non ti faccia trovare ancora una volta come amica vera quale sei oggi.
L'aggancio
Ci chiamiamo S. e F. e abbiamo 13 anni. Alla mia amica F. piace un ragazzo, pero' non sa se le viene dietro. Come puo' fare per conquistarlo? S., invece, e' fidanzata con X., pero' e' timida e non sa come andarci a parlare. Ci dai un consiglio?
Innamorate incomprese
Care letterine …dell'alfabeto,
qualcosa non bolle bene nel pentolone del mio cervello. Partiamo dalla situazione di S., "fidanzata con X", ma non sa come dirglielo. Dai tempi di Adamo ed Eva, "fidanzati" lo si e' in due. Nel tuo caso risulta, addirittura, che "l'altra meta'" neppure lo sappia. La parola "fidanzata" allora e' esagerata o perlomeno non corretta. Cara S., se vuoi che "lui" si accorga di essere al centro del tuo cuore devi aiutarlo a capire. Gironzola nei suoi paraggi come fa un’ape che adocchia un fiore. Se non e’ proprio tonto, il destinatario dei tuoi sentimenti si accorgera’ di te. Se gli interessi, "abbocchera'" e potra’ sbocciare qualcosa di bello. Altrimenti, ciccia…
E quanto a te, cara F., provi a voltare la testa all'improvviso verso il fantomatico ragazzo, quando e' a tiro. Se sobbalzera', vorra' dire che non gli sei indifferente. Se, al contrario, non fara' una piega, non ripetere la scenetta. Ha altro (o …altra) per la testa. Meglio non perdere tempo.
