Extra
Formula abbonamento
La Buona Notizia
La Buona Notizia
Spazio scuola
Scarica dai link qui sotto i pdf delle guide ai libri di Valerio Bocci.

LE PARABOLE SPIEGATE AI RAGAZZI

Scarica tutta la guida

I DONI DELLO SPIRITO SANTO SPIEGATI AI RAGAZZI

Introduzione
DONI

LE BEATITUDINI SPIEGATE AI RAGAZZI

Introduzione
BEATITUDINI

10 COMANDAMENTI SPIEGATI AI RAGAZZI
10 COMANDAMENTI

GUIDA ALLA LETTURA DELLE MEMORIE DELL'ORATORIO

Scarica tutta la guida
Guida Memorie

GUIDA ALLA LETTURA DI CHE RAGAZZI!

Scarica tutta la guida
Guida Che ragazzi
chiudi_box
01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 01 02 03 04 05 06 07 08 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10

Anche le bestie tengono famiglia

Nemmeno da adulti hanno voglia di allontanarsi da casa. Anche quando devono scegliere un posto dove vivere "in autonomia", gli scimpanzé non ce la fanno proprio a spostarsi troppo dalla zona in cui sono nati e cresciuti. Osservando per quattro anni il comportamento di alcuni animali in Africa, i ricercatori hanno infatti scoperto, da parte delle scimmie adulte, un grande attaccamento alla madre: delle vere e proprie "mammone", che non si muovono mai troppo dall’area della famiglia di origine.

 
Secondo gli esperti, gli scimpanzé privilegiano una tana vicina alla mamma perché conoscono meglio le caratteristiche del territorio e il cibo che questo offre: stando vicino al "nido" materno, e rimanendoci per anni anche dopo la melefanteorte dei genitori, hanno sicuramente più facilità a trovare da mangiare. Un fatto non da poco, che vuol dire, in pratica, maggiori probabilità di sopravvivenza della specie.
 

Cure senza risparmio

Instancabili e premurose: sono spesso così le mamme del regno animale. Tra le più tenaci, l’elefantessa, che si dedica completamente alla sua prole: un attaccamento tanto forte che può durare per oltre 50 anni. Da parte sua, l’elefantino, che nasce cieco, dipende del tutto dalla madre, che lo ripara dal sole con il suo enorme corpo e lo lava molto spesso spruzzandogli acqua sul dorso e strofinandolo con la proboscide.
 
Comunque, tra i pachidermi, allevare un cucciolo è un’impresa familiare: le altre femmine del gruppo, mentre la mamma si va a rifocillare, fanno da "zie", dandogli da mangiare e proteggendolo.
 
Anche le femmine di orango sono molto scrupolose. Hanno un piccolo all’incirca ogni otto anni, in modo da potergli dare tutte le attenzioni necessarie. Soprattutto nei primi quattro mesi di vita, il pargolo rimane a stretto contatto con la mamma, coccolato ogni notte e sorvegliato mentre dorme; viene poi allattato fino a cinque anni, ma le femminucce restano ancora più a lungo con la madre per poter imparare meglio come, a loro vippoolta, allevare i figli.
 
Tremendamente gelosa del neonato è mamma ippopotamo, che tiene tutti alla larga dal suo territorio, come pure la femmina dell’alligatore: dopo aver covato le uova, trasporta in bocca i piccini in acque tranquille e bada loro per almeno un anno.
 
Per non parlare del "terribile" coccodrillo del Nilo. Una volta schiuse le uova, la madre, con le sue possenti mascelle, prende i neonati e li porta accanto all’acqua per lavar via la sabbia dal loro corpo. Per qualche tempo, poi, i "coccodrillini" stanno vicino alla madre, seguendola come anatroccoli. Approfittando della sua formidabile forza per avere la dovuta protezione.
 
"Supermamme" pure tra gli orsi: non solo si occupano dei figli per ben due inverni, insegnando loro con pazienza tutti gli accorgimenti necessari a sopravvivere nella foresta, ma sono anche disposte ad adottare cuccioli abbandonati o rimasti orfani.
 

Pronte a tutto per difenderli

Anche tra i ghepardi, è la madre a prendersi cura dei cuccioli. Ed è una vera fatica. Quando li allatta, deve procurarsi quasi quotidianamente delle prede per nutrirsi a sufficienza: un compito per niente facile, visto che la maggior parte ghepdelle volte torna dalla caccia a… zampe vuote. Inoltre, deve spostare continuamente la sua famigliola per tenerla al sicuro dalle aggressioni dei leoni, sempre in cerca di cuccioli da mangiare. Quando i figlioli hanno sette mesi, inizia ad addestrarli alla caccia, un compito che richiede anche un anno e mezzo.
 
Ci sono poi mamme disposte a prendere a calci i "disturbatori". La giraffa, quando avverte il pericolo dei predatori, nasconde il pargolo fra le zampe, scalciando per allontanarli. Tra gli insetti, spicca come supermamma la forbicina o taglia forbice: riscalda le uova con il suo calore, le pulisce e le protegge da funghi e predatori. Quando iniziano a schiudersi, aiuta i piccoli a rompere i gusci e continua a difenderli per un altro paio di mesi. Arriva addirittura a offrirsi in loro pasto se non hanno abbastanza cibo a disposizione.
 
Tra i ragni, invece, la femmina di ragno-lupo è quella più disposta ai sacrifici: a differenza di altre specie che appendono le uova alla rete e se ne vanno, porta le uova attaccate al corpo, come una cintura. Quando sono nati, permette ai figlioletti di camminarle sulla schiena fino a quando non diventano autonomi.
 

Gara di premure

In molti casi, sono tutti e due i genitori ad impegnarsi tenacemente. I grifoni costruiscono insieme il nido, con minuscole radici e rametti sottili, rivestendolo di morbide piume. Entrambi pensano poi a nutrire i piccoli e a insegnare loro a volare per circa quattro mesi.
 
I martin pescatori scelgono invece accuratamente il cibo. Cosí, nutrono i figli appena nati con pesci lunghi uno o due centimetri, facili da ingoiare. Man mano che crescono, aumentano gradualmente dimensioni e quantità. Infatti, all’inizio i piccoli vengono orsisfamati ogni 45 minuti, dopo una ventina di giorni, diventati molto voraci, ogni quarto d’ora.
 
Anche i tuffetti e la loro prole sono praticamente inseparabili. Appena le uova si schiudono, i neonati lasciano il nido galleggiante e scelgono qualcosa di più comodo: si arrampicano sul dorso di uno dei genitori e si sistemano tra le penne delle ali e quelle del dorso, dove sono protetti e stanno al calduccio mentre il genitore nuota. La madre e il padre si tuffano quindi a turno per cercare il cibo e, anche se i piccoli imparano presto a tuffarsi e a mangiare da soli, il legame con i genitori continua per parecchio tempo.
 
Per difendere i piccoli, tutte le idee sono buone. Parecchie specie d’acqua dolce depongono le uova e poi le tengono in bocca perché stiano al sicuro. Quando escono dal guscio, i pesciolini nuotano liberamente, pur rimanendo vicino ai genitori. In caso di pericolo, mamma o papá spalancano la bocca per lasciarli entrare a nascondersi. Passata la paura, riemergono e riprendono le normali attività.
 
Le premure per i figli non hanno comunque limiti. Nelle zone desertiche, diversi uccelli hanno un metodo molto efficace per placare la sete dei piccoli: volano fino a una pozza d’acqua, inzuppano le penne del petto e poi tornano al nido, dove li fanno bere dalle piume bagnate. Gli storni, invece, per proteggere il nido da pidocchi e pulci, raccolgono le sostanze velenose di alcune piante e le spargono dentro e intorno al nido. Un vero e proprio potente insetticida naturale.
 
 
© Gianna Boetti - Mondo Erre
 
Nilus
Nilus
©AGOSTINO LONGO
Nilus


Gli amici di MondoerreGli Amici di Mondoerre

  

Gli amici di Mondoerre

01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 www.scuola.elledici.org www.igiochidielio.it BimboBell www.oratoriosing.it/ www.associazionemeter.it www.tremendaonline.com www.dimensioni.org www.esemalta.com www.noivicenza.it www.davide.it 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10