Un nuovo tentativo
Ti chiedo aiuto per un problema che mi deprime da più di un anno. Frequento la seconda superiore e da settembre del 2004 sono innamorata veramente tanto di un ragazzo che era in classe con me alle medie.
Allora mi veniva dietro ma miravo a un altro ragazzo con il quale ho passato momenti bellissimi, pur avendo una “simpatia” per lui. Adesso la cosa non è più ricambiata da parte sua, credo, e non ho neanche più la sua amicizia.
Un mio amico gli aveva detto quello che provavo per lui, ma lui non aveva più mostrato interesse (forse perché aveva la ragazza). Il guaio è che io non riesco a dimenticarlo, anche se ci ho provato. Forse farei una stupidata a tentare di recuperare il rapporto. Non è bellissimo esteticamente ma mi piace il suo modo di pensare, di scherzare ed è simpatico.
Cosa posso fare? Non voglio dimenticarlo e non dirmi che dovrei dirgli tutto perché non credo di farcela.
Azzurra ’90
Cara Azzurra ’90,
capisco la tua tristezza per un affetto/amore non ricambiato. Ma se non vuoi condannarti a soffrire ancora per molto, devi cercare di sapere veramente che cosa lui pensa di te. Prova a metterti nei suoi panni: molto probabilmente è disorientato dall’atteggiamento poco chiaro che hai avuto nel passato e non sa che cosa tu provi veramente per lui.
Se hai paura di “affrontarlo” da sola, organizza un incontro con i compagni delle medie, magari in pizzeria. Avrai così un’occasione favorevole per parlargli senza la paura di un confronto “diretto” a due e, nello stesso tempo, di tornare a manifestarti come amica. Senza fretta, però. Conoscerai meglio lui e capirai se sei davvero innamorata di lui o lo hai solo “idealizzato”.
Le due amiche-nemiche
Ho due amiche: A (la mia preferita) e B. Esse, però, si disprezzano, mentre io vorrei andare d’accordo con entrambe. B mi ha invitato a casa sua, ma A dice che non dovrei perdere un pomeriggio da impiegare, invece, per studiare (che secchiona!).
Non so più a chi dare ascolto. È come se mi stessero spezzando in due. Vorrei sapere come comportarmi e chiedere consiglio sia a te che ai lettori.
Minny ’92
Cara Minny,
è chiaro che la tua amica B stia facendo di tutto per allontanarti dalla tua amica A e viceversa. È una chiara strategia per “averti tutta per loro”, perché entrambe ti vogliono bene e ci tengono alla tua amicizia. È il caso che tu faccia un discorso chiaro ad entrambe, ripetendo che ci tieni alla loro amicizia e non vuoi “parteggiare” per l’una o per l’altra.
Aiutale a superare il “disprezzo” che le divide: tu potresti essere il filo che unisce “A e B”. Continua ad essere te stessa, senza fingere. Capiranno, dopo un po’, che per averti sempre con loro dovranno cambiare atteggiamento. Chissà che questo non favorisca il nascere di una nuova e bellissima amicizia a tre. Questo è il mio parere. È graditissimo anche quello dei lettori che tu inviti alla riflessione.
Materie inutili?
Ho 14 anni e una domanda che mi gira per il cervello da un po’ di mesi. Perché dovrei studiare alcune materie a scuola? Non riesco a capirlo… Cosa mi servirà nella vita futura sapere che Garibaldi guidava i Mille? Oppure capire come si risolve un problema di geometria? Non credo che quando un giorno andrò a cercare un lavoro mi faranno queste domande per valutare le mie capacità.
Vorrei anche dire che non sono uno a cui non piace andare a scuola, anzi, vado discretamente bene. Però ogni tanto mi sembra inutile perdere ore su argomenti che domani mi pare non mi serviranno a nulla. Sbaglio? Ciao.
Michele, Milano
Caro Michele,
credo che molti tuoi “colleghi” sono pronti a sottoscrivere la tua domanda. Anch’essi, come te, non sempre afferrano che tutti i temi trattati a scuola hanno una ricaduta pratica nella vostra vita futura. Il problema se lo sono posti anche i politici e gli esperti del Ministero dell’Istruzione che da anni stanno cercando di riformare e migliorare i programmi. Alcune intuizioni, come le prestazioni autentiche (vedi la nostra rubrica mensile), vanno nella linea che chiedi tu: acquistare delle competenze pratiche a partire da ciò che si studia a scuola.
In attesa che la riforma entri in vigore, ti consiglio due cose. Prima: abìtuati a pensare che il futuro deve molto al passato (ad esempio, non ci fosse stato un certo Pitagora avremmo qualche difficoltà a fare i conti; oppure, le future scoperte scientifiche, l’informazione allargata a tutti grazie ai mezzi di comunicazione…). Seconda: non limitarti ai libri di scuola. Utilizza le tante “fonti” alternative che hai a disposizione: televisione, internet, gli inserti dei giornali e delle riviste. In esse troverai delle informazioni che ti aiuteranno a integrare ciò che studi nei libri di scuola.
La maghetta Emma
Sono un fan accanito di Emma Watson. Vorrei avere tutte le informazioni possibili e immaginabili su di lei e un indirizzo di posta per scriverle. La tua rubrica è stupenda. Grazie dell'aiuto.
Stefano ’91
Caro Stefano,
Emma Watson è nata ad Oxford, in Inghilterra, il 15 Aprile 1990, ed il suo nome per intero è Emma Charlotte Duerre Watson, esattamente come la sua nonna paterna. Ha vissuto, fino all’età di 5 anni, in Francia per poi tornare in Inghilterra. I suoi genitori, Jaqueline e Chris, entrambi avvocati, sono divorziati e lei vive con la mamma e il fratellino Alex di tre anni più piccolo.
Ha incominciato a recitare giovanissima in rappresentazioni teatrali scolastiche, ma il suo colpo fortunato è stato entrare nel cast dei film della serie di Harry Potter, dove interpreta Hermione Granger. Emma adora lo sport, soprattutto tennis e hockey Ha due gatti, Bubbles e Domino. Curiosità: siamo abituati a vederla castana sul grande schermo, ma in realtà lei è bionda.
