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LE PARABOLE SPIEGATE AI RAGAZZI

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con Carlo Conti

Perché tutto è un problema L’italiano pare sia una lingua in espansione: è la quinta più studiata all’estero, dopo l’inglese, il francese, lo spagnolo e il tedesco. Ma quale italiano? Temo che non sia quello parlato dalla maggior parte dei nostri ragazzi. Alcuni studiosi dell’Università di Bologna hanno indagato sul vocabolario dei ragazzi. E hanno scoperto un “italiano povero e rottamato”. Parlano di “parole in via di estinzione”, come animali non protetti. Sorvoliamo sui congiuntivi e sulle parolacce, sapete qual è il vocabolo più usato dai ragazzi? “Problema”. Per loro tutto è un problema e mai un ostacolo, una difficoltà, uno scoglio, una preoccupazione e sinonimi continuando. In fondo basterebbe sfogliare qualche volta un dizionario. Al secondo posto viene “ok”. Anche quando sarebbe sufficiente un semplice “sì”. Allievi suddivisi per intelligenza Secondo un nuovo progetto di riforma, i ragazzi inglesi potrebbero essere raggruppati in classe non più secondo la loro data di nascita, ma in base alla loro bravura. Gli intelligenti, i migliori da un lato, quelli che arrancano dall’altra. Chi apprende meglio può saltare le classi. In pratica, un quattordicenne particolarmente bravo potrebbe sostenere l’esame di maturità dopo aver frequentato l’ultimo anno di high school, che corrisponde alle nostre scuole medie. Uso il condizionale perché non è affatto certo che questa bizzarra proposta venga accolta. Penso che separare i bravi dai somari sia un inutile salto nel passato, con il rischio di aumentare le differenze sociali e creare moltitudini di disadattati. L’istruzione non si può misurare soltanto con le qualità intellettuali. Non è detto che se il cervello corre a 300 all’ora, il cuore si muova alla stessa velocità. E la scuola è fatta non solo di prove di intelligenza, ma anche di esperienze affettive e di socializzazione. I ragazzi e gli scacchi Sono 4 le categorie (dagli 8 ai 16 anni) nel campionato italiano di scacchi che riguarda i giovani. Quest’anno i finalisti erano 400, dopo una selezione che ha impegnato diecimila partecipanti, un numero raddoppiato rispetto al 2003. Una passione che si è sviluppata anche grazie a Internet. Sempre più siti, gratuiti e a pagamento, offrono la possibilità di disputare partite e anche veri e propri tornei. Alcuni organizzano lezioni di scacchi con i migliori maestri a livello mondiale. Non è da oggi che si gioca a scacchi senza guardare negli occhi l’avversario. Una delle prime partite per corrispondenza, per esempio, si svolse nel 700, tra il filosofo francese Voltaire e il re di Prussia Federico II. Gli storici hanno trovato le lettere con le mosse. Manca il risultato. E dunque si presume che a vincere sia stato il filosofo: si diceva che un re non perde mai. CARLO CONTI RISPONDE

Regali personali Ho 10 anni. Vorrei fare un regalo a mio fratello, che fra poco compie gli anni, e volevo chiederti se puoi inviarmi la maglia di Vieri o Zanetti, visto che lui è tifoso dell’Inter… Elisa Carissima Elisa, approfitto della tua lettera per rispondere a te e a quanti, affezionati lettori, mi chiedono di inviare loro i regali più vari. Non è cattiva volontà, ma penso si possa comprendere che mi è impossibile soddisfare le vostre richieste. Non solo dovrei aprire… un apposito ufficio, ma io stesso troverei delle difficoltà a ottenere quanto mi viene chiesto. Non basta una certa notorietà per spalancare qualsiasi porta. Mi sentirei quindi a disagio nel soddisfare solo qualcuno lasciando altri a bocca asciutta. Tornando a te, Elisa, mi dispiace davvero non poterti accontentare. Sei una ragazzina sensibile e generosa, e ti auguro davvero di cuore tanta felicità. Posso solo fare gli auguri a tuo fratello e dare un abbraccio a tuo papà, anche se non è quello che mi avevi chiesto. Ti ringrazio per le belle parole che mi hai dedicato. Un bacio grosso grosso.
Nilus
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©AGOSTINO LONGO
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