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UN'AMICA IN REDAZIONE

Problemi di peso A volte, a scuola, mi sento a disagio perché alcuni miei compagni mi prendono in giro dicendomi che sono cicciona. In effetti, sono un po’ robusta e per questo mi capita talvolta di sentirmi ridicola. Sono disperata, cosa fare? Deborah Carissima Deborah, anzitutto prendi nota che sono solo “alcuni” tuoi compagni che ti prendono in giro. Vuol dire che la tua classe è formata da altri ragazzi e ragazze educati che ti sanno apprezzare. E a questi devi dare… peso, non a quelli che ti prendono in giro, certamente più… magri di te e di tanti tuoi compagni in quanto a intelligenza. Non fare caso alle loro battute. E se vuoi, invece replicare, sfodera un invidiabile sorriso di superiorità, magari aggiungendoci un “Senti chi parla, Brad Pitt”. Non è il caso, quindi, di sentirti ridicola, visto che intorno a te ci sono anche tanti amici che nel giudicare una persona non si fermano solo… alla “carrozzeria” esteriore. Non farti abbindolare anche tu dalla moda che esalta fisici palestrati, veline e top model. Esiste anche una bella normalità, fatta di qualche etto in più. Se, però, la bilancia segna qualche chilo di troppo, dalle ascolto. A volte non ci vuole molto per tornare nel peso-forma: un po’ di attività fisica, un’attenta alimentazione e qualche rinuncia alle golosità. Sono sacrifici che fanno bene non solo al fisico, ma anche allo spirito. Il bacio frettoloso Ho 15 anni e sono una ragazza molto simpatica, paziente e tollerante. Alle medie avevo un compagno di classe carino che mi guardava con occhi strani, che ho poi perso di vista andando alle superiori. Un giorno sono andata al cinema con delle mie amiche e, nella compagnia, ho ritrovato il compagno delle medie. Quella sera ci siamo baciati. Purtroppo sono poi venuta a sapere che lui vuole rimanere solo mio amico. Adesso, però, c’è anche il mio ex che continua a farmi squilli e non so se rispondergli, visto che quando eravamo insieme parlava male di me alle mie spalle. È una storia senza fine. Kira Carissima Kira, alle tue storie, volendo, puoi benissimo mettere la parola fine con facilità. Incominciamo con la “prima puntata”, quella del compagno di classe. Evidentemente, a dispetto dei suoi sguardi fulminanti, non deve aver perso più di tanto la testa per te. È stato sufficiente, però, per strapparti un bacio che, scusa la franchezza, tu hai “distribuito” con un po’ troppa leggerezza. Ci vuole maggiore prudenza. Un’amicizia deve crescere piano piano come una pianticella, innaffiandola ogni giorno con piccole attenzioni che ci fanno apprezzare quella particolare persona. In questo modo, s’impara a conoscerla e a darle fiducia. Senza questi passaggi, si rischia di compiere gesti avventati e frettolosi, seguiti da cocenti delusioni. La riprova emerge proprio dal tuo caso. Lui non vuole costruire con te niente di serio, ma non rinuncia a lanciarti occhiate seducenti: chissà che non ci scappi un altro bacio. Meglio quindi stare alla larga. Passiamo ora alla “seconda puntata”. Anche in questo caso, sarebbe meglio lasciare squillare il telefono fino a quando il tuo ex non si stanca. Mi sembra non si sia comportato in maniera impeccabile: stava con te e intanto ti criticava alle spalle. Non vedo quali motivi ti possano spingere a riannodare il filo della conversazione con lui. Adozioni a distanza Siamo due ragazze e vorremmo abbattere la fame nel mondo adottando un bambino. Abbiamo già adottato due bambine a distanza, ma non ci basta, vogliamo fare di più. I nostri genitori non vogliono perché dicono che è una responsabilità troppo grande. Ti prego, consigliaci come fare per convincere i nostri genitori. Alice e Giulia Care Alice e Giulia, innanzitutto complimenti per la vostra sensibilità, che non si limita solo alle parole. La scelta di adottare a distanza due bambine è davvero quella giusta: potranno crescere con maggiore serenità e guardare al futuro con ottimismo grazie al vostro contributo. Non è cosa da poco. Anzi, speriamo che questa forma di supporto si sviluppi sempre di più e tanti vostri coetanei (e adulti) seguano il vostro esempio. Per adottare un bambino, invece, si entra su un terreno delicato. Al di là del lungo percorso da seguire dettato dalle Leggi per arrivare all’adozione (ammesso che ci si riesca), rimane comunque un impegno gravoso da affrontare. I vostri genitori lo sanno e possono esserci mille valide ragioni per rifiutare la vostra richiesta. Non sono, per questo, da criticare. Al contrario, dovete essere loro grate per avervi trasmesso tanta attenzione nei confronti degli altri, trasformatasi concretamente nella vostra adozione a distanza. Inoltre, se proprio desiderate rendervi utili, sono certa che non mancano le occasioni: aiutando in casa, dando una mano a scuola a chi è in difficoltà, lavorando con qualche gruppo della vostra parrocchia. Videogames: sì o no? Ho letto il vostro articolo sui videogames e non sono molto d’accordo su quanto scritto. Io sono un patito di videogiochi e passo delle ore davanti allo schermo con qualsiasi game. Non sono diventato violento, né soffro di dolori alle mani. E neppure mi sento rincitrullito o sento disturbi di salute. E allora perché demonizzate questo divertimento? Luca, Milano Caro Luca, l’articolo voleva illustrare nel modo più ampio possibile la galassia dei videogiochi, visto che conta milioni di appassionati. E nel farlo, non ci siamo tirati indietro nello scrivere i pro e i contro legati a questo fenomeno. Infatti, se hai letto bene, abbiamo riportato anche il parere di alcuni esperti che ritengono i games, in qualche modo, utili nello sviluppare determinate funzioni del cervello. Accanto, anche opinioni contrarie, visto che sull’argomento si dibatte continuamente. Un dato recente, che giunge dall’America, registra che un’alta percentuale di ragazzi abituata a giocare con games dai contenuti violenti, è insensibile alle scene di violenza. … un dato su cui riflettere. Di certo c’è una cosa. Tutti gli esperti, al di là dei loro pareri negativi o positivi, concordano che l’uso eccessivo dei videogiochi non è salutare. Non fosse altro perché toglie spazio ad altre attività da svolgere all’aria aperta o in compagnia di altri coetanei. Quanto ai disturbi elencati nell’articolo, non sono invenzioni. In taluni casi, si evidenziano più raramente in soggetti particolari, in altri sono più diffusi di quel che si pensa. Al tirar delle somme, come suggeriva lo stesso articolo, anche i video games bisogna utilizzarli con il buonsenso, senza esagerare e scegliendoli bene. E, se posso darti un consiglio, caro Luca, ogni tanto abbandona la consolle e prova a correre dietro a un pallone o a fare una passeggiata con i tuoi amici. Vedrai che non ti mancheranno i videogiochi.
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©AGOSTINO LONGO
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