L'ITALIA MULTICOLORE
Il nostro Paese sta cambiando pelle. In classe, nei banchi si edono italiani, marocchini, romeni, filippini, polacchi, cinesi, russi, moldavi... Un cocktail di una ventina di nazionalità diverse. I problema più grande è quello dell'integrazione. Più degli adulti, sono i ragazzi che possono far cadere i muri e le barriere e costruire i ponti. Perché non è più tempo di razzismo ma di accoglienza e rispetto.
Le schede che verranno pubblicate in questo spazio serviranno a favorire il confronto e il dialogo. Almeno, ce lo auguriamo.
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Ha dato il nome alla statua più famosa d’America e alla Liberia, è affermata nelle Costituzioni repubblicane e decantata nei libri di storia. La libertà, con la parola “amore”, è tra le più gettonate e abusate. Tutti la cercano, ma non tutti la trovano. Un dono prezioso, difficile da gestire.
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In alcuni stati vengono accolti bene, in altri sono considerati “cittadini di serie B” o peggio ancora. Sono gruppi “speciali” di persone che dispongono di un vasto patrimonio di tradizioni, cultura, usi e costumi… Ma incontrano mille difficoltà ad essere riconosciuti nella loro “originalità”, tanto da sentirsi dei “cittadini dimezzati”.
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Esistono sulla carta: precisi, forti e chiari, ma non nella realtà. All’inizio del terzo millennio, in molte parti del mondo i diritti umani sono ancora un’amara illusione. O, meglio, delusione. Nonostante le denunce delle associazioni umanitarie milioni di persone, dai neonati agli anziani, non godranno mai di una vita normale, di un lavoro, di una casa e una terra, di un’educazione e di libertà a cui avrebbero diritto, come persone uguali alle altre in dignità e diritti.
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Ogni bambino africano che viene alla luce ha già sul suo conto una media di 400 €uro da saldare. Decine di Paesi del Sud del mondo vivono con il cappio al collo per colpa dei prestiti e degli interessi da restiruire alle banche e ai governi occidentali. Da più parti s’invoca la cancellazione dei debiti per restiruire a tutti il diritto ad una vita dignitosa
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Non sono soltanto le bancherelle, piazzate fuori di una chiesa, a vendere cioccolata, zucchero, caffè & simili con il marchio del Commercio Equo e Solidale (CE&S). Questi prodotti fanno l’occhiolino ai consumatori anche dagli scaffali dei normali negozi e supermercati. Il loro packaging è sicuramente meno accattivante degli altri, ma non il contenuto. La qualità è garantita e il “prezzo è okay”. Due ingredienti, questi, che fanno felici produttori e consumatori
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Hanno globalizzato le mode e i gesti. Sono presenti nel Nord come nel Sud del mondo. Il loro sistema di produzione e gestione assicura enormi vantaggi ai proprietari, ma nello stesso tempo può creare gravi problemi alla salute delle persone e dell’ambiente.
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Dopo la fame, l’AIDS, la scarsità d’acqua, l’analfabetismo è una delle grandi emergenze umanitarie. Nel mondo quasi un miliardo di persone non sa leggere né scrivere.
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Scorrono fiumi di Coca Cola nei bar New York e nelle bidonvilles del Brasile. Circolano a migliaia le Nike per le vie di Parigi come in quelle di Saigon. Si mangiano gli stessi hamburger nei McDonald’s di Mosca e nei fast food di Tokio. I ragazzi della Giordania collezionano le figurine dei Pokémon né più né meno dei loro compagni italiani. Questa “internazionalizzazione” di gusti e di mode è uno dei frutti privilegiati e più succosi della globalizzazione.
Oggi il mondo è un grande paese, “globizzato” dai marchi e prodotti famosi e cablato dai computer, cellulari, internet, tv satellitari. Nelle bancarelle di Porta Portese a Roma si vende sempre più il “made in China” che il “made in Italy”. Le t-shirt fabbricate nel lontano Oriente costano molto di meno che se fossero fabbricate in Italia.
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Lavorano in silenzio. Tessono una fitta rete di collaborazionisti senza scrupoli. Dribblano i più raffinati servizi di Intelligence. Finanziano i programmi con lo spaccio della droga e il denaro riciclato e materializzano i loro progetti in attentati clamorosi. Sono gli interpreti di quella caratteristica visione della vita e della società che è fondamentalismo.
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Dietro le ondate di nuove immigrazioni faccendieri mafiosi realizzano affari d'oro giocando sulla pelle dei bambini, delle donne, dei disperati. Appena sbarcati, i clandestini impattano contro il rigore delle leggi e l'ostilità dei cittadini. In molti casi, però, conoscono anche la generosità di molti e delle persone di "buona volontà".
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